Simona Pitino espone un punto centrale del programma di LiberaModica. “Testamento biologico”, un Registro per i diritti civili e la dignità umana

LIBERA MODICALiberaModica pone al centro del proprio impegno, tra le questioni prioritarie del programma di Governo della città, l’affermazione e il riconoscimento effettivo delle libertà fondamentali e dei diritti civili nei quali si esprime la personalità umana, in piena corrispondenza con i valori sanciti dalla Costituzione. Uno dei primi atti che l’amministrazione comunale da me guidata porrà in essere – e per cui, comunque LiberaModica in Consiglio comunale e nella città si batterà incondizionatamente – è l’istituzione del “Registro comunale delle dichiarazioni anticipate di trattamento” (Dat), meglio note come “Testamento biologico”. Questo Registro, insieme al Registro delle Unioni civili che sancirà il riconoscimento delle coppie di fatto e, conseguentemente, della famiglia anagrafica fondata sul vincolo affettivo – libera, finalmente, da ogni forma di discriminazione rispetto a quella fondata sul matrimonio – costituisce una finalità irrinunciabile nell’azione civica e di governo comunale che LiberaModica si propone di esercitare.
“L’istituto consentirà a tutti i cittadini che lo vorranno – dice Simona Pitino, candidata a sindaco per LiberaModica –  di dichiarare in condizioni di lucidità mentale quali trattamenti sanitari intendano – o non intendano – ricevere, nel momento in cui, per sopravvenuta incapacità, non fossero più in grado di assumere, o di esprimere chiaramente, decisioni autonome su un tema così importante. Nel vuoto legislativo brutalmente denunciato dai casi di Eluana Englaro, Piergiorgio Welby ed altri, non si può ignorare o – peggio – contestare che la Costituzione, attraverso gli art. 13 e 32, conferisca a ciascun individuo piena e libera facoltà di decidere a quali trattamenti sanitari sottoporsi, con ciò riconoscendo l’esistenza di un vero e proprio “diritto di morire con dignità”, quale specificazione del più ampio diritto alla dignità umana.
E in attesa di una legge che dia concreta attuazione a questo diritto (del quale invece il disegno-Calabrò, approvato dal centrodestra in Senato nel 2009 e arenatosi alla Camera, rappresenta la totale negazione) i Comuni possono dare risposte immediate, concrete e pienamente efficaci, in quanto la dichiarazione contenuta nel Registro, nella malaugurata circostanza in cui dovesse venire il momento in cui farla valere, darebbe all’esecutore o al garante prescelto la certezza di vedere esaudita quella volontà.
In altre parole a nessun esecutore fiduciario o garante, designato in un “testamento biologico” annotato nell’apposito Registro, potrebbe più succedere di dovere sopportare i patimenti e le sofferenze che sono stati inflitti, per esempio, al padre di Eluana, Peppino Englaro (venuto anche a Modica in un memorabile incontro pubblico per raccontare la sua angosciosa e drammatica esperienza), né il soggetto stesso autore del proprio “testamento biologico” rischierebbe più di vederlo cinicamente e crudelmente disatteso.
L’istituzione dei due Registri costituisce un atto di civiltà e di rispetto della dignità umana del quale una città come Modica, anche alla luce del suo passato di tradizione civile e di fermenti sociali e culturali, non può continuare ad essere privata.
Il rispetto della dignità umana, il diritto all’autodeterminazione rispondono infatti a princìpi universali, pienamente validi anche giuridicamente perché riconosciuti e protetti dalla Costituzione, e non possono essere limitati da motivazioni religiose, ideologiche o di altra natura.
Nel vuoto legislativo, anche un Comune, potendo stimolare la coscienza dell’importanza di tali dichiarazioni e di garantirne custodia e certificazione probatoria, può offrire ai cittadini lo strumento capace di garantire effettività a tali principi. Obiettivo che LiberaModica perseguirà con totale impegno e determinata convinzione. “Libera Modica” dal pregiudizio, dall’ignoranza, dalla paura!

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