I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Ragusa hanno questa mattina arrestato un ragusano cinquantaquattrenne ritenuto responsabile di violenza sessuale su minore di 14 anni. I primi giorni del mese di febbraio scorso, ai militari della compagnia carabinieri di Ragusa era giunta notizia che una studentessa di una scuola secondaria di primo grado (una scuola media inferiore) del capoluogo ibleo aveva confessato ad un’insegnante di essere stata ripetutamente oggetto di ossessive attenzioni da parte di un adulto, da lei conosciuto. Immediatamente gli ufficiali di polizia giudiziaria della compagnia di Ragusa hanno ascoltato dei insegnante e dirigente scolastico dell’istituto frequentato dalla bimba, comprendendo che la situazione era grave come avevano sentito, pertanto hanno subito informato il Pubblico Ministero, Claudia Maone, che nell’ambito della Procura della Repubblica Iblea è specializzata nei crimini contro i minori e le “fasce deboli” in genere. La Maone, intervenuta direttamente e personalmente, ha voluto parlare subito con la ragazzina e con i genitori per avere contezza del caso. I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia hanno quindi ascoltato altre persone a conoscenza dei fatti e riferito il tutto al pubblico ministero.
Dalla notevole quantità di accertamenti svolti, è emerso che tale F.F., un cinquantaquattrenne imprenditore ragusano, avrebbe in più occasioni, dall’estate scorsa a gennaio, abusato della figlia minore di una coppia di amici, approfittando dell’assenza di questi.
E così, avuto un chiaro quadro informativo e ritenendo la presenza di gravi indizi di colpevolezza, il pubblico ministero ha ipotizzato a carico dell’uomo il reato di violenza sessuale su minore pluriaggravata e continuata, e richiesto al giudice per le indagini preliminari di emettere un’ordinanza di custodia cautelare.
Il Gip, Claudio Maggioni, condividendo appieno le osservazioni del P.M. ha emesso l’ordinanza che i carabinieri prontamente hanno eseguito questa mattina. L’indagato è stato accompagnato in caserma e dichiarato in stato d’arresto, dopodiché, sottoposto a rilievi foto-dattiloscopici, è stato sottoposto agli arresti domiciliari nella propria abitazione, ove attenderà l’interrogatorio previsto per i prossimi giorni.