Il datore di lavoro conferma davanti al giudice che la sua dipendente confidò di avere preso la carta di credito di un cliente e di avere fatto dei prelievi. Il processo contro Carmelinda S., 31 anni, sciclitana, commessa in un noto supermercato ha registrato la testimonianza dell’imprenditore ed anche la necessità di riformulare l’originario reato di riciclaggio e uso di carta di credito di altra proprietà in appropriazione indebita. La donna, difesa dall’avvocato Franco Drago, è contro la la commessa di un grosso supermercato nello sciclitano, denunciata dal titolare della carta di credito dalla quale in venti giorni la donna, oramai dimessasi dall’incarico, aveva speso oltre quattromiladuecento euro. Nella sostanza Giovanni Galesi, uno sciclitano, si era recato presso il supermercato per fare degli acquisti. Aveva pagato con la carta di credito che aveva consegnato alla commessa poi nella foga di uscire se ne era dimenticato. La lavoratrice, atteso che nessuno quel giorno tornò a rivendicarne la proprietà, avrebbe pensato di farsi qualche regalo e così aveva preso ad utilizzare la Visa Card facendo “spendi e spandi” anche nello stesso supermercato. Solo dopo quattro giorno il Galesi dovendo fare nuovi acquisti, si accorse di non avere più il documento di credito ed allora presentò denuncia presso i carabinieri che in breve risalirono alla donna, anche perchè la parte offesa aveva fatto un resoconto degli ultimi suoi acquisti che l’aveva portato al supermercato e alla cassiera. Scattata la denuncia, nei confronti della trentunenne sciclitana ma residente a Modica è stato istruito il processo. Il titolare della “carta” si è costituito parte civile attraverso l’avvocato Giuseppe Pellegrino. Le parti sono state convocate per il procedimento al prossimo 21 maggio. I fatti si rifanno al periodo al mese di giugno del 2007.
Scicli, il cliente dimentica la carta di credito, la commessa si da alle pazze spese
- Maggio 7, 2013
- 8:35 am
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