Il processo per i fatti dell’incontro di calcio Modica-Siracusa del 2008. Gli ultras aretusei difendono gli imputati

ControinformazioneSR01*Ivan Belluardo dice ancora ai giudici di essersi trovato per caso sul luogo dell’aggressione quando, invece, tirava dei sassi. Dice di non essere stato allo stadio quella domenica quando, invece, c’era e militava negli ultras della sua squadra.* Arrivano echi da Siracusa dopo l’udienza penale contro quattro tifosi dell’ex blasonata società aretusea, arrestati per i fatti del post partita del campionato di Serie D, quello del 2008, in particolare il derby tra Modica e Siracusa disputato al “Caitina”, alla fine del quale ci fu un’aggressione ai danni d Belluardo, allora minorenne, che nei giorni scorsi è stato escusso dal giudice monocratico. Imputati sono Andrea Insolia, 25 anni, Giuseppe Blundo, 28 anni, Angelo Alota, 44 anni, e Francesco Di Paola, 34 anni, che furono arrestati, poi ammessi ai domiciliari e, quindi, scarcerati. “Hanno soprasseduto alla voce dei testimoni(tra l’altro poliziotti)per addossare le responsabilità sui quattro – dicono gli ultras siracusani – come se avessero aggredito senza alcun motivo ignari passanti. Belluardo ha detto di avere subito conseguenze fisiche e psicologiche ma noi lo abbiamo fotografato in ottima salute, allo stadio e anche durante qualche festa, senza che manifestasse alcuna ripercussione”. Una difesa a spada tratta, insomma, da parte del gruppo ultras di una squadra che è oramai scomparsa per le note vicende economiche ma che resta nella memoria per questa amara vicenda. Specificatamente i tifosi siracusani fanno riferimento alla testimonianza di un Sostituto Commissario di polizia che, in udienza, sottolineò di avere appreso da fonti confidenziali che i quattro tifosi avevano agito di riflesso poiché il Belluardo avrebbe lanciato una pietra contro la Fiat Uno dei quattro imputati e che non aveva potuto proseguire le indagini perchè “costretto” ad andare in ferie. Un passaggio, questo, che la tifoseria aretusea aveva fatto rilevare quando il 24 settembre dello stesso anno espose allo stadio uno striscione con scritto “Pietra in mano e ti dichiari estraneo. Assumersi le proprie responsabilità non è da tutti”.

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