La recrudescenza degli episodi criminosi – che si spingono ormai ben oltre quelli di microcriminalità, come amaramente testimonia l’aggressione in casa ad un’anziana residente del quartiere Santa Lucia, peraltro attribuita a due giovanissimi rapinatori – rende ben evidente che una delle priorità per la prossima Amministrazione comunale dovrà essere quella di mettere mano ad un nuovo Piano per la Sicurezza. Lo testimonia anche uno studio condotto dalla Cgil, di cui leggo oggi sulla stampa, secondo cui dieci anni fa gli anziani della città mettevano la sicurezza al settimo posto tra le preoccupazioni e i punti su cui intervenire da parte delle istituzioni, mentre oggi è al primo posto. Così si esprime il candidato a sindaco del Pd di Modica, Giovanni Giurdanella, secondo cui il Piano per la Sicurezza “che noi abbiamo in mente si avvarrà non solo degli strumenti tradizionali, attraverso il coordinamento con la Prefettura, ma anche e soprattutto di soluzioni più moderne, flessibili ed efficaci.
C’è su questo un punto ben chiaro nel mio programma, raggiungibile a questo link: http://www.giovannigiurdanella.it/qualita-della-vita/ .
Oltre all’attuazione del progetto di videosorveglianza, che sarà strettamente connessa alla copertura wi-fi degli edifici pubblici, occorre secondo me anche promuovere altre soluzioni per il controllo del territorio.
Innanzitutto può essere introdotto un servizio di ordine pubblico congiunto con gli operatori economici e i gestori dei locali pubblici, ad esempio avvalendosi della polizia privata nell’interesse di tutti.
Il Comune stesso potrà impegnare una pattuglia di Polizia Municipale in servizio notturno, per assicurare un controllo continuo e costante dei quartieri.
Ma in generale penso soprattutto a formule di più stretta collaborazione tra le Forze dell’ordine, la Polizia Municipale e il mondo della vigilanza privata (come già pochi mesi fa è avvenuto con il protocollo siglato in Prefettura “Mille occhi sulla città”): in questo modo sarà possibile favorire la prevenzione dei crimini attraverso il controllo fisico del territorio, con un limitato impatto economico sulle casse comunali e semplicemente facendo sì che il Comune promuova iniziative atte a favorire la diffusione dei sistemi di sicurezza e dei correlati servizi, sempre individuando con procedure trasparenti e pubbliche i partner privati.
Altre forme di collaborazione si potranno sperimentare anche con i singoli cittadini, che possono mettere in campo azioni private in sinergia con il Comune (ad esempio l’attivazione di webcam per il controllo di piccole porzioni di strade e quartieri, in cambio del collegamento alla rete wi-fi pubblica)”.