“Ad una nota editoriale trasmessa nei giorni scorsi nel corso da Video Mediterraneo sono state affidate le provocazioni di una parte politica che evidentemente non conosce soluzioni più costruttive per competere con noi sul piano dei programmi e delle idee per la città e ha come unico cruccio il fatto che io non mi sia dimesso dall’attuale incarico di assessore ai Servizi Sociali e come unica strategia quella di insinuare che io debba avere l’esigenza di prendere le distanze dall’amministrazione Buscema”. E’ questo quanto sostiene il candidato a sindaco di Modica, Giovanni Giurdanella, il quale ritiene che sebbene non manchino a quell’editoriale, anche dal punto di vista della deontologia della professione giornalistica, svariate anomalie che potrebbero essere fatte rilevare, sarebbe più proficuo rispondere nel merito delle questioni sollevate, affinché gli spettatori del telegiornale sappiano come la penso davvero.
“Se non mi sono dimesso dall’incarico di assessore ai Servizi Sociali – spiega Giurdanella – se a questo compito ancora mi dedico quotidianamente anziché preoccuparmi solo della campagna elettorale come altri hanno il privilegio di fare, è innanzitutto perché in questi mesi, immediatamente successivi all’approvazione del Piano di riequilibrio, è stato necessario perfezionare uno scrupoloso lavoro sulla gestione finanziaria dei servizi, al fine di adeguare le previsioni di spesa finali a quelle indicate nel Piano.
Il mio settore è stato il primo in cui questo lavoro è stato completato per un importo complessivo di oltre un milione di euro, attraverso una generale rimodulazione dei Servizi Sociali, lasciando aperta la possibilità che alcuni dei servizi erogati possano essere implementati da eventuali ulteriori risorse attraverso i trasferimenti regionali.
Detto questo, non posso ammettere che le mie parole sull’operato del sindaco Buscema e le mie intenzioni per il futuro possano essere equivocate con tanta mala fede.
Quando dico di voler andare oltre il passato, di volerne superare l’impostazione, di voler dare “una marcia in più” – come appunto recita lo slogan della mia campagna elettorale – all’operato della prossima amministrazione, quella che mi candido a guidare, non è certo per dire male di quella attuale di cui ho fatto e faccio tuttora orgogliosamente parte: è piuttosto per affermare la volontà precisa, che tutti fortemente avvertiamo come un’esigenza per la città, di cominciare ad innalzare azioni lungimiranti di crescita e di sviluppo sulla solida base di normalità e stabilità ricostruita in questi anni.