Un ventisettenne tunisino è stato fermato nei pressi della stazione ferroviaria di “Palermo Centrale” dai Carabinieri della Compagnia di Piazza Verdi, dopo che i commilitoni di Ragusa lo avevano inseguito per tutta la Sicilia. Lo straniero, in Italia clandestino e domiciliato a Santa Croce Camerina presso il fratello, poco prima della mezzanotte di ieri, per motivi ancora ignoti, ma probabilmente connessi al troppo alcol bevuto, ha accoltellato mortalmente un connazionale suo coetaneo. Braccato dai carabinieri che in poche ore si sono messi sulle sue tracce, è rocambolescamente riuscito a salire sul pullman per Palermo con due ore circa di vantaggio sugli “inseguitori” che, per recuperare il distacco, hanno chiamato i colleghi palermitani e così il fuggiasco è finito in manette.
I fatti hanno avuto inizio poco prima della mezzanotte, quando dall’ospedale di Vittoria è giunta al 112 una segnalazione per una persona in fin di vita per una profonda ferita da punta e taglio sul lato destro del torace. Subito i Carabinieri di Vittoria hanno informato la centrale operativa provinciale di Ragusa che ha mandato sul posto la pattuglia della Stazione di Santa Croce Camerina. Gli operatori dell’emergenza medica erano infatti intervenuti a raccogliere il ferito sulla pubblica via in località Torre di Mezzo del comune camarinense over i militari, appena giunti, trovavano evidenti tracce del violento scontro avvenuto. Sul posto c’era infatti sangue ovunque talché i militari richiedevano sul posto l’immediato intervento della squadra rilievi della Sezione investigazioni scientifiche del Nucleo investigativo provinciale dell’Arma. La squadra rilievi lavorerà poi indefessamente dall’alba a dopo il tramonto per catalogare, fotografare e repertare quasi un centinaio di tracce inerenti il reato.
I carabinieri di Santa Croce trovano nei paraggi un testimone oculare della violenta lite che pochi minuti prima era scoppiata a Torre di Mezzo. Lo portano in caserma. Dopo le prime reticenze, forse per paura della reazione che in futuro potrebbe avere l’accoltellatore nei suoi confronti, il testimone chiave – capita la gravità dei fatti – “vuota il sacco” e racconta tutto. L’accoltellatore è un certo Walid, che peraltro i militari non conoscono, e dopo aver menato il colpo di lama è scappato dal fratello. Il fratello di Walid è conosciuto dai militari per i suoi precedenti nel settore stupefacenti e ovviamente sanno dove abita. Circondano l’abitazione in forze, poiché nella povera dimora dovrebbero esserci quattro tunisini, poi fanno irruzione. Ma la casa è vuota.
I militari allora, saputo che l’accoltellato, Mohamed D., era riuscito a colpire il contendente con un bastone alla testa, vanno di corsa agli ospedali di Vittoria e di Comiso e scoprono che in quest’ultimo s’era presentato un ragazzo nordafricano, Mohamed GRAMI di 27 anni, dicendo d’essere caduto dal motorino e con una ferita alla testa… I medici riferivano che il giovane era andato via di corsa non appena medicato e che era con altri amici a piedi.
Il comandante della stazione di Santa Croce Camerina, capite quindi (per analoghi casi accaduti negli ultimi anni) le intenzioni del Walid corre alla fermata dei pullman per Palermo, ma il pullman era già passato. Da Palermo la sera parte il traghetto per Tunisi, ed è evidente che il fuggiasco, capita la gravità della situazione abbia deciso di imbarcarsi per evitare le manette.
Grazie al prezioso contributo di un operatore dell’Azienda Siciliana Trasporti i militari riescono a rintracciare l’autista del mezzo che, chiamato sul telefonino, riferisce d’essere già a Caltanissetta a di avere quattro giovani nordafricani a bordo. La situazione è delicata. Fermare il pullman a Caltanissetta potrebbe creare un grave pericolo per i passeggeri, non sapendo se il tunisino abbia ancora il coltello. È meglio far andare regolarmente il mezzo, tanto l’unica fermata prevista è la stazione ferroviaria di Palermo Centrale. Ed è proprio qui che una squadra di militari in borghese lo ha aspettato pazientemente. Arrivato il pullman i militari della Compagnia di Palermo Piazza Verdi sono intervenuti in forze e hanno bloccato e portato in caserma quattro tunisini, di cui uno “rattoppato” sulla testa. Tra di loro il fratello dell’accoltellatore, due amici e l’arrestato, identificato in Walid GRAMI, classe ‘88, clandestino in Italia (è altresì emerso che lo stesso, sbarcato clandestinamente, era fuggito dal centro d’accoglienza di Crotone dandosi alla macchia). Walid Grami è stato sottoposto a fermo d’indiziato di delitto dai Carabinieri di Palermo Piazza Verdi e accompagnato al carcere dell’Ucciardone, ove è in attesa d’interrogatorio.
I militari di Santa Croce nel frattempo l’hanno anche denunciato per porto di coltello (che però non è stato ritrovato) e per aver dato ai medici del pronto soccorso di Comiso un nome falso.
L’accoltellato, più morto che vivo per una profonda ferita al polmone, è stato operato d’urgenza dai medici dell’ospedale di Vittoria ed elitrasportato all’ospedale “Papardo” di Messina ov’è tuttora ricoverato in prognosi riservata presso un reparto specializzato in chirurgia toracica.