Pozzallo ha perso la bandiera blu. La Sicilia scende da quattro a tre

bandiera bluUn’estate al mare vicino a casa. Senza problemi. Il sogno di molti, in questi tempi di crisi. Un sogno non difficile da realizzare, almeno stando al responso della FEE (Foundation for Environmental Education), che in questa edizione del 2013 delle Bandiere Blu – la 27ma – ha “promosso” 248 spiagge e 135 comuni, rispettivamente 2 e 4 in più rispetto all’edizione dell’anno precedente. Riconoscimento anche per 62 approdi turistici, uno in più rispetto al 2012. L’Italia – nell’ambito di un’iniziativa che si svolge – sin dalla sua istituzione nel 1987 – in diversi Paesi di tutto il Mondo, ormai oltre 40, consegue il 10 per cento dei litorali premiati.

In dettaglio, anche quest’anno vince la Liguria, che per la prima volta tocca quota 20 comuni premiati, grazie alle new entry di Framura (SP) e San Lorenzo al Mare (IM), ma la novità assolutà è costituita dalla prima volta del Trentino Alto Adige (ovviamente, sono ammessi anche litorali lacustri), con la splendida Levico Terme. Sul podio, con la regione dell’estremo nord-ovest, le Marche, a quota 18 (più due, grazie a Fermo e Pedaso) e la Toscana, a 17 (più uno, Carrara). A seguire, l’Abruzzo, che mantiene quota 14, con una new entry marina, Francavilla a Mare e un’uscita lacustre, Scanno. Confermano piazzamento, numero e collocazione delle bandiere Campania (13), Puglia (10) ed Emilia Romagna (8). La Sardegna sale di uno, a quota 7, grazie a Tortolì, ma in un’ipotetica graduatoria per numero di singoli litorali – le bandiere in uno stesso comune possono essere assegnate a una o più spiagge, e in molti casi le località dell’isola hanno più riconoscimenti – sarebbe messa meglio, al pari di Marche e Toscana. Nessuna novità per il Veneto, a 6 sigilli, né per il Lazio, a 5. La Sicilia scende a 4, perdendo Pozzallo (RG). A 3 si trovano il Molise, con la novità Campo Marino e la Calabria, che perde 3 vessilli (Marina di Gioiosa Ionica, Cariati e Amendolara. Friuli VG e Piemonte stabili a 2, stessa cosa per Basilicata e Lombardia a quota 1, con la citata singola new entry assoluta del Trentino. In tutto, 9 comuni nuovi e 5 esclusioni. Per queste ultime, però, la FEE stessa spiega che spesso si tratta di mancata canditatura, piuttosto che di constatata inadeguatezza: in buona parte dei casi, siamo di fronte a comuni commissariati, dove l’agenda, purtroppo, non ha tra le priorità assolute la promozione turistico-ambientale.

Come da manifesto dell’iniziativa, il riconoscimento premia quelle località le cui acque di balneazione risultano eccellenti. Il tutto, secondo i risultati che, nel corso degli ultimi quattro anni, le ARPA (Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente) hanno effettuato nell’ambito del Programma Nazionale di monitoraggio, condotto dal Ministero della Salute, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente. I Comuni hanno potuto presentare direttamente tali risultati, in quanto oramai c’è piena corrispondenza tra quanto richiesto dalla FEE e quanto effettuato dalle ARPA, in termini di numero di campionamenti e di indicatori microbiologici misurati. E come nelle precedenti edizioni, molto rilievo è stato dato alle attività di educazione ambientale e gestione del territorio che le Amministrazioni hanno messo in atto al fine di preservare l’ambiente e al tempo stesso promuovere un turismo sostenibile. In tal senso, si sono presi in considerazioni indicatori come l’esistenza ed il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti, con particolare riguardo alla riduzione della produzione, alla raccolta differenziata e alla gestione dei rifiuti pericolosi; le iniziative promosse dalle amministrazioni per una migliore vivibilità nel periodo estivo; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio; la cura dell’arredo urbano e delle spiagge; la possibilità di accesso al mare per tutti i fruitori senza limitazioni. Da non dimenticare l’azione di sensibilizzazione intrapresa affinché i Comuni portino avanti un processo di certificazione delle loro attività istituzionali e delle strutture turistiche che insistono sul loro territorio.

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