MODICA. GIURDANELLA SUI 40 MILIONI CONCESSI DALLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI: “CONCRETA DIMOSTRAZIONE CHE IL PERCORSO È STATO GIUSTO, NONOSTANTE QUALCHE INCOMPETENTE CASSANDRA CI INVITASSE A DICHIARAE IL DISSESTO. ORA MODICA HA I NUMERI PER RIPARTIRE

Giovanni-Giurdanella-RTM240x240Con i 40 milioni concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, il Comune potrà finalmente pagare tutti i propri debiti, a cominciare da quelli con i grandi creditori (come Enel), che tante difficoltà hanno portato in questi anni, e da quelli con le imprese del territorio, che hanno tanto sofferto per i ritardi della pubblica amministrazione. Sono davvero molteplici i benefici – per il Comune e per la città – di questo enorme risultato, che il sindaco Buscema ha giustamente sottolineato con entusiasmo. Lo afferma il candidato a sindaco Giovanni Giurdanella. Un risultato che ci dice come il percorso avviato dall’attuale Amministrazione per realizzare il risanamento finanziario sia stato giusto, sicuro e corretto.

Se in questi cinque anni, con le sole forze del Comune, sono stati ripianati oltre 30 milioni di euro del debito, con il Piano di riequilibrio finanziario e l’accesso a questo fondo della Cassa Depositi e Prestiti la restante parte potrà essere risanata con strumenti certi e modalità sostenibili.

E un risultato che ci dà ragione, anche, delle decisioni prese, seppur con difficoltà anche personali di coscienza, contro le (incompetenti) cassandre che consigliavano di andare al dissesto e contro coloro che hanno sempre aperto bocca a vanvera senza avere coscienza delle cose e soprattutto dei numeri.
Il sindaco Buscema, con la sua determinazione sul fronte del risanamento, ha salvato due volte la città di Modica: la prima appena insediato, la seconda poco prima di andarsene.

Ecco perché. Prosegue Giurdfanella, posso dire con certezza che ora Modica ha i numeri per ripartire con una marcia in più. Perché il percorso virtuoso sin qui condotto ha portato a risultati concreti, che oggi fanno finalmente respirare il Comune, la città e le sue imprese. E perché grazie a questo, per il futuro, possiamo garantire alla città che non ci sarà più bisogno di avvitarsi nelle questioni finanziarie, come è stato necessario fare in questi cinque anni. Come ho scritto nel mio programma, anche se nei prossimi dieci anni bisognerà attenersi alle previsioni del Piano di riequilibrio, questo non vuol dire saranno solo anni di rigore e sacrifici.

Il piano di riequilibrio va letto nelle sue potenzialità virtuose di guida della città in un cammino di rigore finanziario che renda la crescita concreta, reale, strutturale e non estemporanea e priva di serie basi economiche.

Insomma: con un’oculata politica di bilancio – e con un’amministrazione competente anche nell’interpretazione e applicazione delle leggi – si potranno rispettare i paletti imposti dal Piano, ma allo stesso tempo compiere le scelte giuste per recuperare spazi di manovra e risorse economiche da destinare a nuovi investimenti e nuovi servizi.

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