Processo per rapina ad anziano modicano. In aula le imputate

tribunaleImputate di scena ieri davanti al Collegio Penale del Tribunale di Modica(Maggiore, presidente, Chiavegatti e Rada Scifo a latere), nel processo per rapina aggravata e lesioni personali gravi, in concorso tra loro, ai danni di un anziano. Le versioni sono state quasi univoche, anche se c’è stata qualche contraddizione. Imputate sono Leonora Marchesi, originaria di Cremona, 50 anni, residente a Modica, e Caterina Fidone, 23 anni, modicana, difese dagli avvocati Maria Platania e Michele Giannone. Non hanno coinciso le versioni delle due donne circa il tipo di relazione tra la vittima, un pensionato di 72 anni modicano, e la Marchesi. La 23enne ha, infatti, detto che un giorno era andata a casa della coimputata dove aveva trovato l’anziano. “Quel giorno – ha sottolineato la Fidone, ripetendolo al sollecito del piemme, Gaetano Scollo – hanno avuto un rapporto intimo. Io ero andata in bagno e non sono potuta uscire. Sono rimasta chiusa lì”. Successivamente la Marchesi ha smentito che ci fosse mai stato sesso. “Solo qualche bacio sulla guancia e abbracci”. Le due donne furono arrestate lo scorso 4 ottobre dalla polizia . L’anziano aveva denunciato di essere stato vittima di una rapina per opera di due donne da lui conosciute le quali prima si sarebbero offerte per dargli un passaggio in auto fino a casa, alla periferia di Modica Alta, e poi lo avrebbero rapinato con violenza, impossessandosi del portafogli contenente 75 euro. Il Gip emise la misura cautelare a carico delle due donne, valutando il pericolo di reiterazione di reati, le non trascurabili lesioni cagionate alla vittima(frattura alle costole ed escoriazioni) oltre alle risultanze emerse a carico delle due donne attraverso la banca dati interforze (pregiudizi di polizia per la Marchesi e frequentazioni di soggetti pregiudicati per la Fidone). “Conoscevo la vittima da un paio di mesi – ha detto quest’ultima – per il tramite la Marchesi con la quale erano amici. L’ho accompagnato a casa un paio di volte. Il 4 ottobre lo abbiamo incontrato, gli abbiamo dato un passaggio con la mia auto. La mia amica gli ha chiesto di vedere i documenti, lei ha preso il portafogli dal taschino dell’uomo. Io ho accostato e li ho fatti scendere. Poi mi sono accorta che il portafogli era dietro, in auto, e sono andata a restituirlo”. “In auto stavamo scherzando – ha spiegato, poi, la 50enne – poi a un certo punto l’uomo ha detto di non stare bene, si è tolta la protesi dentaria, la Fidone si è fermata e ci ha fatti scendere. lui mi ha afferrato il braccio fino a quando la mia amica non è tornata e gli ha restituito il portafogli”. Il processo è andato al prossimo 26 giugno. Escusso anche l’ispettore di polizia, Peppe Maganuco.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa