Ripensare le politiche sociali”. Il candidato sindacodi Modica Mommo Carpentieri: “Necessitano progetti mirati e il coinvolgimento di operatori e volontari”

mommo carpentieri“Il mondo del sociale, da più parti, lancia un accorato appello. Necessita di ascolto, di comprensione delle problematiche che lo affliggono e chiede soluzioni concrete per continuare ad occuparsi delle fasce deboli. La Politica ha il dovere di andare incontro alle esigenze di quanti, giorno dopo giorno, si spendono per aiutare il prossimo”. Il candidato Sindaco Mommo Carpentieri risponde all’appello-denuncia lanciato dall’Anffas onlus di Modica, che si interroga su cosa faranno nei mesi estivi, una volta finita la scuola, i ragazzi disabili gravi e gravissimi, denunciando di avere ricevuto tante porte in faccia per organizzare un progetto, per il quale serve aiuto in termini di risorse e volontari. “La risposta che possiamo dare sin da ora è la promessa non di denaro in quantità, perché non sarebbe concretabile né, probabilmente, servirebbe più di progetti mirati, interpellando proprio i volontari, gli operatori, le associazioni che vivono quotidianamente a contatto con le fasce deboli, conoscendone le esigenze. Occorre, in breve – dice Carpentieri – ripensare le politiche sociali”.
Per fare questo il primo passo da compiere, secondo il candidato Sindaco e la sua squadra assessoriale, è verificare l’efficacia dei servizi, mettendo in evidenza i bisogni che ancora hanno risposte inadeguate, come quelli delle persone disabili, degli anziani, degli immigrati, delle nuove povertà emergenti. “Si renderà necessaria una migliore applicazione della Legge 328 del 2000, la legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali – dicono il candidato Sindaco e il designato assessore ai Servizi sociali, Laura Galota -. Non deve accadere di perdere preziose risorse, che restano alla Regione inutilizzate, a fronte della necessità, tra le diverse fasce di popolazione, di progetti e servizi. Sarà importante puntare sui progetti individualizzati per le persone disabili, e ciò sarà possibile solo coinvolgendo chi opera nel settore del sociale”.
“La prima cosa da fare – conclude Carpentieri – sarà, dunque, riuscire, attraverso la collaborazione di personale comunale dei Servizi sociali, di associazioni e cooperative, ad avere un quadro ben delineato delle esigenze delle diverse categorie sociali, ma anche delle risorse della 328 e di quelle presenti nel bilancio comunale. Solo così facendo – conclude – si potranno ripensare i servizi sociali valutando le risorse, le possibilità di campi di intervento e le necessità”.

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