Sequestrarono imprenditore edile modicano. Rifiutato il giudizio abbreviato condizionato

Il Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale, Maria Rabini, ha rigettato la richiesta di giudizio abbreviato condizionato, presentata dai difensori dei presunti esecutori del sequestro di persona ai fini estorsivi avvenuto a Modica nel mese di maggio del 2012 in danno di un imprenditore edile e di un collaboratore di quest’ultimo. Così si era espresso anche, nel suo parere, il pubblico ministero. Il magistrato ha anche deciso di mantenere la condizione di rito immediato per i tre imputati, i gelesi Angelo Faldelli, Vincenzo Cannizzo e Nunzio Alabiso, di 47, 35 e 34 anni. Il procedimento è andato al prossimo 10 luglio. Per quella data è fissato già il processo a carico dei presunti mandanti del reato, i coniugi Sandro Pauselli e Alida Cecconi, di 49 e 45 anni, di Città di Castello, che saranno giudicati anche loro con l’immediato. Giuseppe Sammito e Johondy Sanchez sono le vittime. L’accusa per tutti è di sequestro di persona, tentata estorsione e lesioni personali in concorso. Secondo l’accusa, i Pauselli, avrebbero venduto un macchinario all’imprenditore modicano, che, però, non aveva funzionato tant’è che quest’ultimo non aveva provveduto a pagare. Un debito non onorato di quasi novemila euro, dunque, avrebbe fatto scattare l’azione delittuosa. L’imprenditore fu attirato dai tre gelesi che avevano chiesto un incontro con la scusa di una trattativa per un lavoro edile. L’incontro si ebbe nei pressi del piazzale di un bar del Polo Commerciale di Modica e da qui, insieme a un suo collaboratore, il modicano fu costretto a salire a bordo di un’ auto e portato in una stradina secondaria di Contrada Pirato dove furono picchiati. Uno dei gelesi, addirittura, secondo la polizia, avrebbe contattato telefonicamente i Pauselli per comunicare che “il servizio era stato reso”