Polizia, Modica. Misura cautelare ai domiciliari per altro pusher extracomunitario

BEN SLAMA AdhemNuova misura cautelare notificata dagli agenti del Commissariato ad un presunto pusher che fa seguito a quello di Dakhil Majri. Il provvedimento del Gip di Modica ha colpito in questo caso Adhem Ben Slama, 22 anni, ed è scaturito da un costante quanto proficuo monitoraggio degli ambienti delle tossicodipendenze, effettuato dalla polizia, che negli ultimi mesi ha stroncato vari canali di approvvigionamento dello stupefacente destinato ai giovani assuntori modicani e a quelli degli altri comuni viciniori. Nell’ambito della stessa indagine che ha portato all’ordine di custodia cautelare ai domiciliari per Dakhil Majri, è venuto fuori, attraverso l’interrogatorio di due giovani assuntori, provenienti da altro comune, di Ben Slama. Il giovane era stato già arrestato, sempre per droga, dai carabinieri lo scorso due agosto a Marina di Marza all’interno di una abitazione rurale dove i militari si erano recati per accertarne l’occupazione abusiva segnalata dal proprietario dell’immobile. In quella circostanza furono rinvenuti numerosi orologi e materiale informatico e anche un bilancino di precisione, del materiale utile al confezionamento della droga ed un ovulo di cellophane contenente 25 grammi di eroina che era stato gettato nello scarico della doccia e che fu o recuperato con tempestività nel pozzo nero. Il tunisino, successivamente, fu condannato a un anno di reclusione. A seguito di ciò era stato scarcerato e trasferito nel centro di prima accoglienza di Trapani. Da qui l’extracomunitario era fuggito, rendendosi, di fatto, irreperibile. La polizia era riuscita a risalire a 4-5 luoghi di residenza del giovane in provincia di Ragusa. L’altro giorno è stato individuato in una casa di Via Santa Margherita, nel centro storico di Modica. Durante la notte gli agenti sono intervenuti e lo hanno arrestato. Il Gip gli ha concesso i domiciliari. Ieri, intanto, è stato interrogato Dakhil Majri, alla presenza dell’avvocato Giovanni Favaccio, il quale ha detto di non essere uno spacciatore ma un acquirente presso il suo accusatore poiché tossicodipendente e che la sostanza quest’ultimo gliela consegnava presso la villetta di Rosolini e, poi, anche a Modica.

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