Minacce e violenza privata. Modica, ex operatore ecologico e il padre a processo

francesca aprileMinacce e violenza privata oltre a molestie telefoniche contro il suo datore di lavoro manifestate anche con la complicità del padre. Sono le accuse contestate ad un ex operatore ecologico alle dipendenze dell’impresa Giorgio Puccia di Modica, che, a seguito di problemi con la società riguardanti il ruolo da svolgere(nella precedente azienda faceva il sorvegliante), era stato licenziato. Ne scaturì un contenzioso civile e penale con le parti contrapposte. In questo caso la vittima è l’imprenditore Giorgio Puccia, 64 anni, e gli imputati sono Salvatore e Giovanni Avola, figlio e padre. Davanti al giudice onorario del Tribunale, Francesca Aprile, il Puccia si è costituito parte civile attraverso l’avvocato Mario Caruso. Insieme a lui anche il figlio, responsabile dell’azienda, Giuseppe, che fu interessato dalle minacce. Secondo l’accusa i congiunti Avola avrebbero attuato una serie di minacce tendenti ad ottenere determinate mansioni(quella di sorvegliante mentre l’azienda modicana lo aveva destinato al ruolo di operatore ecologico) e, successivamente, per evitare il licenziamento. Puccia denunciò ripetute molestie telefoniche che, coinvolsero anche il figlio, durante la fase delle indagini in cui l’azienda era stata sequestrata dalla polizia e della guardia di finanza. In un caso le minacce furono profferite anche a Vittoria dove Avola si sarebbe trovato(era già stato licenziato) quando i mezzi dell’impresa ecologica si erano portati nella città ipparina per scaricare i rifiuti di Modica. In buona sostanza ci sarebbe stata tutta una serie di vessazioni che indussero il titolare a formulare una minuziosa denuncia presso il Commissariato nei confronti degli Avola. Il processo proseguirà in giugno.

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