“Scandalosa ‘commissione balneare’: Ispica, il PdL: “Monaca non conosce nemmeno il regolamento dell’istituzione che presiede”

logo pdl uffIl PDL di Ispica, con un documento diffuso oggi, ha spiegato le motivazioni che l’hanno portato a non prendere parte alla riunione della III Commissione consiliare, convocata e presieduta dal consigliere Paolo Monaca, ritenuta “illegittima e strumentale”. “Il PDL ha ritenuto di non prendere parte alle riunione della III Commissione consiliare – si legge nella nota – perché, molto semplicemente, essa non si è svolta. Il nostro capogruppo Pietro Zocco ha ampiamente motivato, con una comunicazione ufficiale, l’illiceità di chiamare ‘Commissione’ questa specie di pic-nic sulla spiaggia tenutosi ieri l’altro.
In base al regolamento, infatti, le riunioni di Commissione devono tenersi in appositi locali comunali e non sono pubbliche; inoltre, l’argomento è illegittimo in quanto non è stato trasmesso dal Presidente del Consiglio comunale, unico organo cui compete tale diritto, e non è fra quelli di competenza del Consiglio comunale secondo le leggi vigenti. Quella di lunedì scorso, pertanto, è stata un’inutile passerella di ignari politici, rappresentanti di associazioni, giornalisti e cittadini che, strumentalmente convocati e brutalmente usati dal consigliere Monaca, hanno fatto da contorno allo spot elettorale di un partito alla disperata ricerca di visibilità.
L’esponente del PID avrebbe potuto fare un comizio od una conferenza stampa, o persino una grigliata, nel luogo che più gli aggrada e da lui ritenuto opportuno, senza scomodare una Commissione consiliare, abusando del proprio ufficio e utilizzando risorse comunali per dare vita a quella che si è poi rivelata essere una farsa partecipata, loro malgrado, persino da deputati e senatori della Repubblica.
Il Popolo della Libertà ispicese, dunque, invoca le dimissioni di Monaca da presidente della III Commissione, divenuta ‘commissione balneare’: l’unico atto, in seguito alle gravissime violazioni perpetrate, in grado di poter restituire dignità all’istituzione”.

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