Tentata estorsione a Scicli. Teste attenua posizione di Tony Ferrante

pino pitroloSi attenua la posizione dell’imputato, accusato di tentata estorsione, il pregiudicato sciclitano Antonino Ferrante, detto “Tony”, 40 anni, in atto detenuto insieme alle sorelle Maria ed Elena per l’omicidio del concittadino Giuseppe Drago “U Tedescu”, vicenda per la quale l’anno scorso la Corte d’Appello di Catania aveva riformato le condanne di primo grado. L’uomo è sotto processo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Modica, Antongiulio Maggiore, per fatti avvenuti nel mese di ottobre del 2008. A “piallare” l’accusa è stata proprio la moglie della parte offesa. Ferrante, difeso dall’avvocato Pino Pitrolo, secondo l’accusa, avrebbe chiesto ad un concittadino il pagamento della somma di cinquemila euro, altrimenti gli avrebbe bruciato la bancarella e l’auto. La coniuge di quest’ultimo ha sottolineato che, in effetti, i soldi chiesti dall’imputato si riferivano a dei lavori che l’uomo aveva eseguito nella “baracca” della parte lesa, anche se poi la richiesta sarebbe degenerata fino alle minacce di dare fuoco alla struttura in legno dove veniva messa in vendita frutta e verdura. Il processo si dovrebbe concludere il prossimo 17 giugno. . Ferrante fu condannato dal Gup del Tribunale di Modica, Maurizio Rubino, a venti anni di reclusione, pena ridotta in Appello di cinque anni. Era stato ritenuto, insieme alle sorelle e a Giovanni Pacetto, componente il commando che uccise a colpi di fucile a canne mozze e una pistola calibro 7,65 “Peppi u tedescu”, così conosciuto per avere trascorso alcuni anni in Germania. L’omicidio fu consumato in Via Sette Fratelli Cervi, al Villaggio Jungi, a Scicli.

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