Farsi il pedicure con pesciolini. La rubrica del dottore Federico Mavilla

federico mavillaGiorni fa, in una nota televisione locale, ho visto l’apertura nella nostra città di un nuovo centro per effettuare il pedicure con pesciolini. Ero già a conoscenza di questo tipo di trattamento da qualche anno, avendolo visto e provato in uno dei miei viaggi nei paesi asiatici, in particolare in Thailandia. In effetti, ora, anche in Italia, sta diventando trendy farsi il pedicure con i pesci, e si stanno moltiplicando i centri che offrono il trattamento: s’immergono i piedi in una vaschetta d’acqua, e subito un plotone di pesciolini arriva a liberare le nostre estremità dalle pelli morte. Sono piccoli pesci d’acqua dolce, privi di denti. Il pedicure lo effettuano applicando le loro boccucce ai nostri piedi come piccole ventose, e «succhiando», letteralmente, le pellicine.
Sono pesciolini d’acqua dolce e provengono da regioni asiatiche e servono a pulire le pellicine morte dei nostri piedi. Questi pesciolini, ciprinidi della famiglia Garra Rufa, si trovano nei fiumi e nei laghi della Turchia e di località asiatiche, di cui ripuliscono le rive dalle alghe nere e di detriti di origine animale. Fin dall’antichità sono stati impiegati in Asia per liberare dalle pelli morte i malati di psoriasi. Ora sono usatissimi anche per il pedicure ed eventualmente la manicure. I gestori dei centri europei ci tengono ad affermare che non sono stati strappati al loro ambiente naturale, ma sono stati riprodotti in cattività.
Quando io li ho visti la prima volta, spinto dalla curiosità, ho voluto provare a fare il pedicure coi pesci; certo, inizialmente, faceva un po’ impressione e molto solletico, ma il risultato, in verità, è stato ottimale: piedi morbidi e lisci. Se quindi l’ impressione è stata positiva, è stato naturale anche che mi sia chiesto se ci fossero dei rischi, tanto più che non c’è nessuna regolamentazione sanitaria specifica. In alcuni paesi europei, dove già questa piacevole stimolazione è in voga, sono stati messi dei paletti e limitazioni, sconsigliando il pedicure ittico ai diabetici, agli immunodepressi o a chi presenta lesioni ai piedi. In effetti, potrebbero esserci rischi d’infezione, tanto più che l’acqua della vaschetta non può essere trattata con disinfettanti, perché farebbero morire i pesci. Poi, per quanto i gestori sostengano che la pulizia della vaschetta è garantita, e l’acqua è purissima e sempre ricambiata, non si può escludere che i Garra Rufa non rimangano infettati da persone che hanno una micosi delle unghie o dei piedi, e che quindi possano passare l’infezione ai clienti successivi.
In conclusione, come sempre, facciamo attenzione alle “novità”, è bene essere a conoscenza dei benefici e degli eventuali rischi a cui si può andare incontro.

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