Francesco Frasca, candidato di LiberaModica al Consiglio comunale, illustra le ragioni del proprio impegno per la città

frascaHo aderito a LiberaModica quando, fin dalla sua costituzione, ho saputo quali principi la ispirassero, quali finalità, e con quali metodi, perseguisse. Ad annunciarlo è il candidato al Consiglio Comunale Francesco Frasca. Subito dopo ho seguito l’elaborazione del programma e ho deciso di impegnarmi perché esso possa diventare il programma di governo della città. Uno dei settori per i quali, anche in ragione delle mie competenze professionali, mi batterò particolarmente, è il commercio che attraversa una crisi senza precedenti.
In proposito, ecco le analisi e le ricette di LiberaModica, così come enunciato dal programma che è nato attraverso un fitto confronto. In proposito, anche nel campo del commercio, l’amministrazione comunale guidata da Simona Pitino prediligerà il dialogo e la consultazione con le organizzazioni di categoria, al fine di valutare ogni proposta ed ogni intervento alla luce dell’efficacia dei risultati, a beneficio di tutti i soggetti in campo: operatori economici, consumatori, cittadini.
Il sistema della grande distribuzione ha messo in ginocchio, emarginato, espulso dal processo produttivo tanti piccoli commercianti. Pur non demonizzando le grandi strutture di vendita, prosegue Frasca, non c’è dubbio che esse non possono essere l’unica forma di offerta commerciale perché in questo caso verrebbe azzerato quel patrimonio secolare di tradizione mercantile sviluppatosi nel libero talento, nel fiuto istintivo e nell’autonomia organizzativa e gestionale di tanti imprenditori individuali, artefici di quell’economia “delle botteghe” capace di offrire una varietà qualitativa che nessuna struttura centralizzata è in grado di proporre. Inoltre, se i grandi centri commerciali diventassero l’unica forma di vendita, essendo necessariamente ubicati nelle periferie extraurbane, frustrerebbero il centro storico della città e la sua funzione sociale di cuore pulsante della comunità cittadina.
I negozi ubicati nel centro storico vanno pertanto sostenuti e incentivati sia tramite un capillare recupero funzionale dello spazio urbano e degli edifici fatiscenti che ne aumenti la densità demografica residenziale e la capacità attrattiva sui flussi commerciali, sia attraverso la previsione di aiuti fiscali alle imprese che si insedino nel centro storico di Modica Bassa e di Modica Alta.
Il recupero ed il mantenimento delle piccole botteghe da un lato salvaguarderà il reddito di queste attività garantendo i livelli occupazionali e dall’altro offrirà un servizio ai cittadini che risiedono lontani dai grandi centri di distribuzione e non dispongono dei mezzi per spostarsi. Analogamente merita di essere favorita la nascita di centri commerciali naturali nei siti urbani di maggiore pregio.
In considerazione della gravissima crisi che il settore sta attraversando, conclude nella nota Frasca,  occorre poi una consultazione costante con le organizzazioni di categoria per concertare al meglio l’adozione di misure, iniziative e interventi utili a sostenere il settore.

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