La condizione in cui si trovano i dipendenti della Spm (Servizi per Modica) è inaccettabile perché lede pesantemente, al di là dello stato di necessità determinato dalla crisi finanziaria, i diritti sacrosanti dei lavoratori. In questo caso desidero però esprimere in particolare tutta la mia solidarietà agli otto lavoratori di fatto “licenziati” dall’amministratore unico della società per non avere accettato l’imposizione-capestro di rinunciare a tutti i loro diritti maturati in un periodo si sei anni attraverso trentaquattro rinnovi del rapporto contrattuale a termine. Coloro che hanno accettato il diktat, dopo avere rinunciato ai loro diritti, si sono visti concedere la “grazia” di potere continuare a lavorare. E’ intollerabile, perché lesivo di elementari principi di civiltà giuridica, oltre che di diritti fondamentali inviolabili che – non un’impresa qualunque, ma – un’impresa a totale capitale comunale, quindi finanziata dai cittadini per l’erogazione di servizi essenziali, possa consentire questi metodi di gestione da parte di amministratori selezionati in base ad un solo requisito, l’appartenenza o la fedeltà ad un partito politico o ad un suo esponente al quale la carica è stata assegnata come porzione della “torta” di sottogoverno. Il tutto, si può presumere, al fine di risparmiare sulla pelle di lavoratori, sottopagati e spesso unica fonte di reddito per un intero gruppo familiare, somme “utili” a corrispondere laute indennità o cospicue parcelle ad amministratori e consulenti esterni.
La nuova amministrazione e il nuovo Consiglio comunale dovranno affrontare il tema con rigore, equità, trasparenza delle scelte, nel superiore interesse della qualità dei servizi erogati alla città e nel rispetto delle norme, cominciando proprio da quelle poste a tutela dei diritti dei lavoratori.
Il mio impegno in Consiglio comunale, se gli elettori lo vorranno, sarà totalmente e radicalmente rivolto all’affermazione di questi principi. Analogamente farà l’amministrazione guidata da Simona Pitino la quale, sulla base dell’ampio consenso che confida di ricevere dalla città, si impegna ad applicare integralmente il programma di LiberaModica.
Angelo Di Natale denuncia: 8 operai mandati via dopo 34 contratti a termine. “Licenziati” perché chiedevano i loro diritti succede alla Spm, società a capitale comunale
- Giugno 3, 2013
- 9:37 pm
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