Modica, mercoledì i funerali di Savarino, operaio della SpM che si è tolta la vita

vincenzo savarinoSaranno celebrati mercoledì alle 16 nella chiesa di San Giorgio i funerali di Vincenzo Savarino, 64 anni, l’operaio della società Servizi per Modica che si è tolta la vita domenica notte. Un altro dramma sociale, un’altra famiglia distrutta da una tragedia, la morte del capofamiglia, un dipendente della società municipalizzata , falegname. Si è tolta la vita buttandosi domenica notte in una cisterna scavata nella roccia del terreno di sua proprietà, a pochi metri dall’abitazione in Contrada Bosco Serrameta. Savarino, operaio sempre ligio al dovere, ieri mattina non si presentato in cantiere e questo aveva stranito i suoi colleghi. Solo più tardi si è appresa la tragica notizia. I vigili del fuoco avevano appena recuperato il corpo dell’uomo. Savarino, tre figli, era morto annegato. Tanti i motivi ipotizzati: il mancato percepimento di ben cinque mensilità, una situazione lavorativa precaria come per altri suoi colleghi, la moglie in stato vegetativo per un male incurabile. Sarebbe andato in confusione anche perchè ripeteva di non sapere come curare la congiunta senza soldi. “Siamo esasperati. Non sappiamo come portare a casa da mangiare ai nostri figli – urla il dipendente addetto alle manutenzioni stradali Giorgio Cataudella –. Vincenzo era depresso e preoccupato. Ora ha deciso di farla finita e mi sa che ciascuno di noi, uno per uno, saremo costretti prima o poi a fare la stessa fine, se si continua di questo passo”. La Servizi per Modica da domenica è in stato di agitazione proclamato da Cgil, Uilcem e Cub Trasporti. 38 dei 96 dipendenti rischiano il licenziamento. I lavoratori, alla notizia della tragedia del collega, perdono il senso del controllo e contrattacano. “Mi sono preso dieci giorni di sospensione – dice ancora Cataudella – per avere preteso un acconto di stipendio dopo sette mesi. Mi avevano persino sequestrato l’auto perchè non avevo potuto pagare l’assicurazione”. L’amministratore unico della “SpM”, dal canto suo, ritiene che il suicidio di Savarino non sia da attribuire alla critica situazione lavorativa. “Confermo – dice – che ci saranno licenziamenti a causa dei tagli del Comune per la nostra società, ma il povero Savarino non era in questa lista in quanto, per il suo caso, con la Cgil era stata concordata la mobilità per due anni e il prepensionamento. Ritengo che abbia pesato, più che altro, la difficile situazione familiare”. Nei fatti l’uomo pare soffrisse molto per la condizione della congiunta, come confermano i suoi colleghi che, però, ritengono che l’uomo fosse anche preoccupato per il futuro lavorativo, sebbene i suoi figli fossero titolari di un’impresa di pulizie e, quindi, autosufficienti dal punto di vista economico. Il corpo di Vincenzo Savarino, dopo il recupero dalla profonda cisterna piena d’acqua da parte dei pompieri, è stato restituito alla famiglia, senza necessità di autopsia. Un altro dramma sociale per la provincia di Ragusa nel giro di poche settimane dopo quello del vittoriese Giovanni Guarascio, morto dopo essersi dato fuoco per non perdere la casa. I funerali saranno celebrati mercoledì alle 16 nella chiesa di San Giorgio

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