Angelo Di Natale: ecco le ragioni del mio impegno e della candidatura Il Consiglio comunale sarà decisivo per il cambiamento e la rinascita di Modica

angelo di nataleOccorre restituire al massimo consesso democratico della città autorevolezza, prestigio e indipendenza. Mi candido a “Garante del Bene Comune”: è il servizio di cui la città da troppo tempo ha maggiormente bisogno
Fin dal mio impegno nelle recenti elezioni dell’Ars e, subito dopo, nel momento della costituzione di LiberaModica – movimento civico plurale e indipendente dai partiti di cui, insieme a numerosi altri cittadini, sono stato promotore – in tanti mi hanno chiesto di candidarmi alla carica di sindaco. Ho sempre risposto che LiberaModica avrebbe certamente presentato un proprio progetto di governo della città, ispirato ai princìpi della sua Carta d’intenti, al quale io avrei contribuito con il massimo impegno e con determinata convinzione. Il metodo del più ampio confronto e della partecipazione diretta ha guidato l’elaborazione del programma e la scelta del candidato sindaco. L’una e l’altra hanno dato infatti un risultato straordinario di grande qualità nella proposta complessiva offerta da LiberaModica per “La Città di tutti” e per “Un altro Genere d’Amministrazione”. Avere messo in campo la possibilità di eleggere il primo sindaco donna della storia e di averlo fatto, non solo per una scelta di genere – bensì coniugandola con requisiti di moralità, coerenza, identità politico-culturale in totale sintonia con il Dna di LiberaModica, competenza, passione e dedizione nel servizio alla comunità – è per me motivo di soddisfazione e di legittimo orgoglio, avendo servito al meglio la mia città.
Nell’adempimento di questo dovere di servizio, che da tempo sento in modo forte e urgente, ho fatto anche la scelta migliore sulla modalità del mio impegno.
Io sono fermamente convinto che il Sindaco e la Giunta siano organi fondamentali, per gli atti che potranno compiere nella gestione delle competenze comunali, nel cambiamento e nella rinascita, morale innanzitutto, civile, economica e sociale di cui Modica ha bisogno.
Ma non meno fondamentale e prezioso sarà il ruolo del Consiglio comunale. Molte delle scelte di maggiore rilievo per le sorti e il futuro della città sono nella disponibilità della massima assise democratica cittadina nella quale, peraltro, nessuna lista o coalizione, tra le otto in campo con i rispettivi candidati a sindaco, avrà la maggioranza.
Chiunque sarà il sindaco di Modica, questa, allo stato, ragionevolmente, appare una immodificabile certezza.
A maggior ragione, e in ogni caso comunque, sarà decisivo il ruolo del Consiglio comunale al quale quindi vanno restituiti con assoluta urgenza quei caratteri, da tempo smarriti, di autorevolezza, prestigio, indipendenza, propensione conclamata e verificabile a servire esclusivamente gli interessi della città e non quelli di una parte.
Con l’ambizione di potere dare un contributo importante in questo senso ho scelto di candidarmi al Consiglio comunale, ritenendo questa mia disponibilità il migliore “Servizio” di cui la mia città oggi abbia bisogno. Per questa ragione mi sono rivolto agli elettori dichiarando la mia “pretesa”: essere, in Consiglio, il Garante del “Bene Comune”, perché proprio in un consesso democratico, quale che sia il ruolo assegnato dal voto popolare – di maggioranza che sostiene l’esecutivo o di minoranza che controlla e si oppone – è possibile esercitare al meglio ed efficacemente questa funzione di garanzia, attraverso la vigilanza, il confronto, la denuncia quando serve, l’opposizione agli atti contrari agli interessi della città.
Del resto, basta volgere lo sguardo all’indietro, agli anni scorsi, per capire, rispondendo ad alcune semplici domande, le ragioni del grave declino in cui, se non ci svegliamo subito, rischiamo di bruciare la coscienza di una grande comunità, la memoria, la speranza e un progetto di futuro: chi ha esercitato per tanti anni un ruolo di scuotimento rispetto all’inerzia silente e paludosa nel consesso cittadino o di opposizione rispetto agli atti contrari all’interesse della città? Quali voci in Consiglio comunale si sono levate con autorevolezza e incisività nell’interesse della Polis?
Purtroppo nessuna.
Oltre che impegnarmi all’interno del Consiglio comunale però, poiché sono convinto, e spero fortemente, che la città possa scegliere “un altro Genere d’amministrazione”, ho chiesto a Simona Pitino – che ringrazio per avere detto sì – di considerarmi disponibile a far parte dell’Amministrazione che, se i cittadini di Modica lo vorranno, lei dovrà guidare, con un ruolo preciso che ritengo il più utile alla città ed anche quello che io mi senta in grado di esercitare più compiutamente ed efficacemente: assessore alla Trasparenza, alla Partecipazione democratica, ai Diritti del Cittadino. Un Garante civico a tutto tondo, non di parte nella fisiologia della tutela intransigente di questi valori e – assolto preliminarmente e totalmente questo compito nell’alveo della Costituzione, delle leggi vigenti e dello Statuto comunale – subito dopo, di parte solo nell’affermazione e nell’applicazione della Carta d’intenti di Libera Modica e del programma “La Città di tutti”.
Sono soddisfatto per avere potuto così modellare il mio impegno, devo ringraziare tutti gli iscritti e i simpatizzanti di LiberaModica per averlo reso possibile e sono, altresì, orgoglioso delle tante attestazioni di stima, sostegno e incoraggiamento che, anche fuori da LiberaModica – progetto civico plurale – mi sono giunte. Consapevole, come sono, di essere solo un piccolo strumento, come può esserlo, se vuole, ciascun cittadino, di un grande progetto che punta al bene individuale – di tutti gli individui, cittadini e non, membri della comunità, passando inderogabilmente attraverso il bene collettivo – esclusivamente come quota-parte del prodotto dell’agire collettivo a beneficio e nell’interesse civile, sociale, economico, morale, di tutti.
Ho fatto quanto dovevo.
Come me, in tanti hanno dato lo stesso generoso apporto per amore della nostra città, in un grande slancio corale di protagonismo collettivo che si muove dal basso.
Ora l’esercizio di democrazia, sempre e comunque infallibile ed inappellabile, dirà se il nostro sforzo dovrà guidare la città nel suo cammino di risveglio, di cambiamento, di rinascita e di crescita o se saranno altre le strade del cammino da percorrere.

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