Cantieri di lavoro. Per l’on. Dipasquale, che già a marzo scorso ne aveva chiesto la riattivazione, le polemiche degli ultimi giorni sono assolutamente strumentali e denotano la scarsa conoscenza delle esigenze del territorio.

Nello-dipasqualeIn Sicilia ripartono i cantieri di lavoro grazie alle scelte adottate dal Governo Crocetta. Scelte che trovano l’assoluta soddisfazione da parte del deputato regionale on. Nello Dipasquale visto che con una propria interrogazione parlamentare ne aveva chiesto la riattivazione. “C’è da esprimere assoluto compiacimento per questo provvedimento del Governo regionale che permette di riattivare uno strumento importante come quello dei cantieri di lavoro, utilissimi alle piccole esigenze dei Comuni e in grado di dare delle temporanee risposte anche a tante famiglie che hanno bisogno di lavoro”. E partendo da proprio da queste considerazioni, l’on. Dipasquale respinge al mittente le polemiche degli ultimi giorni: “Sembra davvero assurdo e ridicolo riuscire a fare polemica sui cantieri di lavoro. Mi rendo conto che sulla questione molti manifestano tanta ignoranza ma mi permetto di parlare nella qualità di ex sindaco della città di Ragusa che ha avuto la possibilità di usufruire di alcuni interventi tramite i cantieri di lavoro. Mi permetto di dire che far passare sullo stesso piano i provvedimenti per l’occupazione con gli interventi tampone come sono i cantieri di lavoro, è davvero pura demagogia ma è anche malafede. E’ chiaro che gli interventi per l’occupazione sono una cosa diversa e su questo il Governo sta lavorando ma è altrettanto chiaro e questo lo può sapere chi ha avuto la possibilità di amministrare un Comune, che i cantieri di lavoro rappresentano una risposta immediata anche verso le famiglie bisognose che spesso non sono in condizioni nemmeno di poter dare gli alimenti essenziali ai propri figli o di pagare la bolletta della luce. Attraverso i cantieri di lavoro è possibile intanto tamponare queste emergenze. Invece di dare il sussidio o il vecchio contributo a fondo perduto, con i cantieri di lavoro da una parte si dà una risposta immediata ma dall’altra, se questi lavoro vengono seguiti bene dai Comuni, si riesce a creare interventi anche importanti per le città. E sfido chiunque a venire nella mia città per vedere cosa si è riusciti a realizzare, dal rifacimento dei marciapiedi divelti dalle radici degli alberi alla manutenzione delle strade, alla ripavimentazione di alcune arterie. Andare adesso ad accusare il Governo regionale che invece lavora e cerca di dare delle prime risposte concrete anche rispetto all’emergenza sociale che c’è, è davvero incredibile. E chi lo fa, non fa certo uno sgarbo al Governo regionale ma è un atto negativo che va a danno delle famiglie e di tante persone che sperano ogni giorno di vedere fatti concreti dalla politica. Di certo c’è chi critica facendolo in buona fede, c’è chi parla ignorando i benefici che possono arrivare dai cantieri ma c’è anche chi contesta assolutamente in malafede e che strumentalizza tutto pur di attaccare politicamente l’avversario. Il Governo regionale dopo sei mesi non ha risolto e non poteva risolvere tutti i problemi, ci mancherebbe altro, ma ci ha ridato la dignità di essere siciliani e sta facendo la sua parte pensando alle imprese e a provvedimenti decisamente più risolutivi dei semplici cantieri di lavoro. In ogni caso dare delle prime piccole ma significative risposte a chi ha bisogno del pane, la mattina quando si alza, e contemporaneamente offrire lavori di miglioramento sui territori comunali, non credo che possa essere motivo di contestazione. Che la si finisca di attaccare il Governo Crocetta su questi temi. Nella mia esperienza come amministratore comunale di una città come Ragusa, i cantieri di lavoro sono stati utilissimi e direi anche necessari. Sono dunque contento che quanto anche da me richiesto con una specifica interrogazione parlamentare lo scorso marzo abbia adesso trovato il via libera da parte della Regione. Banalizzare i cantieri di lavoro significa non voler bene al proprio popolo e non sapere cosa voglia dire governare le città”.

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