Risarcimento danni per quasi un milione di euro. A quasi vent’anni dalla morte di Lorenzo La Monica e a tre anni e mezzo dal processo penale di terzo grado davanti alla Cassazione,
parte il procedimento civile davanti al giudice del Tribunale di Modica proprio con la richiesta di un maxi risarcimento che vede contrapposti la famiglia dell’allora ventitreenne modicano e i tre medici della Divisione di Medicina dell’Ospedale Maggiore, Vincenzo Manenti, Guglielmo Carbone e Margherita Occhipinti, che in primo grado erano stati assolti dall’allora Pretore di Modica, Giovanna Scibilia. Decine i testi chiamati ora come all’ora in causa civile . La Monica morì per botulismo non diagnosticato il 10 settembre 1994 dopo pochi giorni di ricovero per aver mangiato funghi sottolio infettati dal botulino. E’ stata una lunga ed estenuante battaglia per i genitori e i fratelli del giovane, rappresentati dall’avvocato Enzo Galazzo. Nel maggio del 2008 la Corte d’Appello di Catania, dopo 17 udienze di cui ben 15 andate a vuoto, riconobbero le responsabilità dei tre medici del “Maggiore” che ebbero in cura Lorenzo La Monica. Con la concessione delle attenuanti generiche i tre professionisti ottennero la prescrizione della pena. In appello fu confermata, invece, la condanna nei confronti dell’addetta alle vendita del supermercato di Marina di Modica, dove Lorenzo la Monica aveva acquistato il panino imbottito coi funghi, e del titolare dell’azienda di Avola produttrice dei funghi inscatolati e contenenti il botulino risultato fatale. I tre medici sono difesi dall’avvocato Cesare Borrometi del Foro di Ragusa La Cassazione, dal canto suo, aveva confermato l’assoluzione ma ha ritenuto che ci siano responsabilità di natura civile.
nella foto i genitori di La Monica