Operazione “Rewind”. Pozzallo, chiesta acquisizione intercettazioni

togheIl pubblico ministero, Veronica Di Grandi, chiede l’acquisizione delle intercettazione, la difesa si oppone poiché mancano i supporti e gli atti. Il giudice si riserva. Si tratta del processo all’operazione “Rewind”(riavvolgimento) del febbraio 2011, che coinvolge una trentina di persone ma in questo stralcio solo Marcello Prati e Antonio Russino, difesi dagli avvocati Rinaldo Occhipinti e Francesco Riccotti. Le ordinanze di arresto erano state emesse dal Gip del Tribunale di Catania su richiesta della Procura Distrettuale per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti(cocaina, hashish, ectasy e lsd). Riccotti, davanti al Gup che poi li rinviò entrambi a giudizio, aveva fatto rilevare che Russino, trovato in possesso di 650 grammi di hashish, era stato già giudicato. Dopo l’arresto del 2011 il Tribunale della Libertà lo aveva scarcerato. Il Tribunale di Catania, nei suoi confronti, si dichiarò incompetente, così come i giudici di Ragusa. In questo procedimento c’era un terzo imputato, Bartolomeo Trovato, difeso dall’avvocato Edoardo Cappello, la cui posizione è stata stralciata poichè ha scelto il rito abbreviato. L’operazione aveva interessato, le province di Ragusa, Catania, Agrigento, Palermo, Siracusa, Napoli, Prato, Parma, Reggio Emilia e Milano. L’attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile di Ragusa dal mese di aprile 2006 e fino allo stesso mese dell’anno successivo aveva permesso di individuare i canali del traffico di stupefacenti nel capoluogo ibleo gestito dal pregiudicato ragusano GiulioTumino nonché tutti i soggetti con lui in contatto nella conduzione dell’illecita attività anche nel Comprensorio di Modica, come nel caso specifico di Prati e Russino, rispettivamente di Pozzallo e Scicli. I sodalizi criminali avrebbero avuto come “basi operative” i comuni di Ragusa ed Acireale, ove gestivano il traffico e lo spaccio di cocaina, hashish, ecstasy e lds, con solidi contatti con elementi operanti in altre province. Le sostanze stupefacenti venivano acquistate in prevalenza nel napoletano e nel catanese e trasportate con la complicità di insospettabili corrieri organici ai gruppi criminali. Il gruppo della provincia di Ragusa, capitanato da Giulio Tumino, era composto, secondo le indagini, da altre 15 persone. Sulla questione delle intercettazioni il giudice deciderà il prossimo mese di ottobre.

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