L’ASP Ragusa “a Scuola con la ” peer education” Concluso il percorso formativo – educativo finalizzato alla prevenzione dell’abuso dell’alcol

aspragusaL’Unità Operativa di Educazione alla Salute Aziendale, diretta da Vincenzo Trapani in collaborazione con il Servizio Tossicodipendenze di Ragusa diretto da Orazio Palazzolo hanno realizzato, nell’ambito del Piano di Prevenzione Aziendale, un percorso formativo – educativo finalizzato alla prevenzione dell’abuso dell’alcol e rivolto agli studenti delle II classi dell’Istituto Tecnico Industriale “E.Maiorana” di Ragusa.
L’Istituto Maiorana è stato individuato a seguito dell’attività di counseling gestita dalla Dott.ssa Daniela Bocchieri, pedagogista dell’Unità Operativa Educazione alla Salute Aziendale attraverso l’istituzione di uno “sportello d’ ascolto” che ha visto il coinvolgimento degli studenti e il personale tutto della scuola.
Il Progetto nasce dalla consapevolezza che in Europa i decessi da incidente stradale sono la causa più frequente di morte tra i giovani.
In Italia, attualmente, si registra uno tra i più bassi livelli di conoscenza della legislazione in materia di guida in stato di ebbrezza, infatti, da recenti indagini risulta che il 77% degli intervistati non conosce quale sia il limite di alcolemia consentito per la guida di automezzi. Infatti una consistente fascia di popolazione giovanile segue modelli e stili di vita relativi al consumo di bevande alcoliche a rischio che necessitano di un intervento di prevenzione primaria e secondaria quanto più diffuso ed efficace.
Al Sert di Ragusa nel corso del 2011 sono stati trattati circa n° 700 utenti inviati dalla Commissione Medica Locale per violazione delle norme del Codice Stradale relativa alla guida in stato di ebrezza o sotto l’effetto di sostanze illegali.
La peer education è “una strategia educativa volta ad attivare un processo naturale di passaggio di conoscenze, di emozioni e di esperienze da parte di alcuni membri di un gruppo ad altri membri di pari status; un intervento che mette in moto un processo di comunicazione globale, caratterizzato da un’esperienza profonda ed intensa e da un forte atteggiamento di ricerca di autenticità e di sintonia tra i soggetti coinvolti. Questa pratica va oltre il momento educativo e diviene una vera e propria occasione per il singolo adolescente, il gruppo dei pari o la classe scolastica, per discutere liberamente e sviluppare momenti “transferali intensi”. La metodologia prevede che alcuni membri del gruppo, che condividono i contenuti del progetto, vengono responsabilizzati, formati e reinseriti nel proprio gruppo di appartenenza per realizzare precise attività con i propri coetanei e con i docenti tutor.
La peer education riconosce dunque l’importanza e la delicatezza del ruolo degli adulti, sebbene il rapporto adulto-adolescente è collocato sul piano dell’interazione e partecipazione attivae costruttiva.
L’adulto ha il compito di lavorare sulle competenze (life skill) dei giovani quale presupposto attraverso cui i ragazzi possano essere protagonisti della vita sociale e d’altro canto da parte sua sperimenta un nuovo modo di relazionarsi con il ragazzo che pur mantenendo la distanza generazionale e l’autorità che ricopre per ruolo intraprende nuove forme di collaborazione, quale ad esempio come nel caso dell’ITIS Majorana di Ragusa, nostro contesto di lavoro, il fare musica insieme.
Tuttavia, le attività svolte dal peer educator sono un’occasione di discussione esclusiva per gli adolescenti che mira a valorizzare la condivisione e le potenzialità implicate in un gruppo di pari.
L’esperienza di lavoro all’Itis Majorana Ragusa ha coinvolto venti ragazzi, su adesione volontaria o su proposta di altri compagni o docenti , coordinati costantemente dalla Dottoressa Bocchieri Questi allievi sono diventati soggetti attivi della propria formazione.
A tal proprosito sono state proprosti e realizzati degli incontri , al di fuori dell’orario delle lezioni curriculari, sui corretti stili di vita curati dal Responsabile dell’Unità Operativa Educazione Salute Aziendale Vincenzo Trapani e Daniela Bocchieri e su tematiche specifiche da Orazio Palazzolo e dal sociologo Carmelo Bracchitta.
Ne è scaturito un confronto, uno scambio di punti di vista, un lavoro di problem-solving, insieme ai formatori dell’ASP, al fine di promuovere nelle fasce adolescenziali, rappresentate dal gruppo di pari, atteggiamenti e comportamenti consapevoli e responsabili legati all’uso di bevande alcoliche , favorendo lo sviluppo ed il potenziamento delle life-skill .
Gli studenti così hanno acquisito il ruolo di peer educator, che prevede tra le condizioni necessarie e sufficienti quella di essere ben inserito nel gruppo, di essere adatto ad acquisire un ruolo di leader- emozionale accettato e riconosciuto dai coetanei; essere capace di riportare e presentare i contenuti da dibattere nel gruppo degli adolescenti non come emissari del mondo adulto, ma appunto come pari che hanno maturato delle esperienze da trasmettere. Si è così strutturato il GRUPPO che rappresenta una dimensione sociale di riferimento e contenitore privilegiato di esperienze significative.
Al fine di favorire la comunicazione e la diffusione delle informazioni ricevute e della consapevolezza raggiunta a seguito della formazione, i pari hanno progettato e realizzato un laboratorio di produzione di testi e di musica con l’ausilio del Prof. Fabio Fatuzzo, docente tutor e musicista ,con l’intento di creare due brani inediti veicolanti un messaggio condiviso e condivisibile di contrasto all’abuso di alcool e di promozione delle life-skills. Il messaggio utilizzato è quello che, servendosi di un pensiero creativo e di un linguaggio artistico e collettivo, si prospetta una possibilità concreta di soluzione del problema del consumo.
I due brani inediti sono stati ideati e realizzati dai ragazzi in modo fortemente condiviso e presentati nell’ambito della Giornata dell’Arte dell’Istituto il 18 maggio Sono stati integrati da una parte audiovisiva, con l’inserimento di uno spot di contrasto al consumo dell’alcool, grazie anche all’ausilio del docente-tutor Giancarlo Griggio.
Attraverso la partecipazione, che ha visto anche suonare insieme pari, docenti ed operatori dell’ASP , si è raggiunto l’obiettivo di comunicare “agendole” soluzioni alternative alla lezione frontale . Facendo insieme e facendo fare ai ragazzi per i ragazzi, l’Azienda Sanitaria “produce salute” in un contesto così delicato come l’abuso di sostanze, principale causa di morte tra i 14 – 25 anni. I lavori verranno presntati al concorso “Corti tra pari” indetto dall’ASP 3 di Catania . Un ringraziamento particolare va fatto alla Preside dell’Istituto per aver autorizzato la realizzazione del progetto, ai docenti tutor,a tutti i ragazzi che con passione hanno aderito all’iniziativa.

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