Cedevano metadone ma erano stati arrestati. Patteggiano due fratelli pozzallesi

DISTEFANO EmanueleAlla fine hanno deciso di patteggiare la pena i germani pozzallesi Emanuele e Saverio Distefano, rispettivamente di 32 e 33 anni, arrestati dai carabinieri nei primi giorni dell’anno per spaccio di sostanza stupefacente. I due, difesi dall’avvocato Salvatore Rustico, hanno chiesto al Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Modica, Maria Rabini, l’ammissione al giudizio alternativo trovando il consenso del pubblico ministero, Gaetano Scollo. Emanuele Di Stefano è stato condannato, in continuazione dello stesso reato commesso nel mese di luglio dello scorso anno, quando gli era stata inflitta la pena di un anno e otto mesi e ottomila euro di multa, a due anni e otto mesi, oltre, ovviamente, la pena pecuniaria. Resta agli arresti domiciliari. Il fratello maggiore, invece, ha patteggiato un anno e sei mesi di carcere e quattromila euro di multa, pena sospesa. E’ tornato in libertà. I due davanti al Gip si erano avvalsi della facoltà di non rispondere. Secondo l’accusa, i due fratelli rivendevano a terzi le confezioni di metadone che Emanuele Distefano avrebbe ricevuto abitualmente dal Sert di Modica presso il quale era in cura per venire fuori dalla tossicodipendenza. Secondo i carabinieri l’attività di spaccio sarebbe stata attuata sia a casa che per strada. Emanuele Distefano era stato già arrestato in aprile sempre per lo stesso motivo: stava cedendo due flaconi di metadone a una giovane pozzallese e, come si diceva, in luglio condannato e rimesso in libertà. Secondo gli inquirenti, avrebbe ripreso l’illecita attività coinvolgendo il fratello di appena un anno più grande. Su entrambi c’erano gli occhi puntati dei carabinieri, in particolare della Stazione di Pozzallo, che li avevano arrestati nella flagranza del reato e portati ai domiciliari.

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