Il femminicidio di Vittoria. La famiglia respinte l’omicidio per fini passionali

NOBILE GIOVANNALa famiglia della professoressa di religione, Giovanna Nobile, uccida dal bidello dell’Istituto Comprensivo “Pappalardo” di Vittoria, Salvatore Lo Presti, interviene circa le notizie secondo le quali l’omicidio sarebbe stato originato da “motivi passionali”, sebbene frutto della unilaterale e insana fantasia dell’omicida. I familiari della vittima esprimono fastidio e disappunto su tale ricostruzione della vicenda che va piuttosto inquadrata e letta nell’intollerabile ed incomprensibile tensione oramai radicata all’interno dell’Istituto scolastico teatro del folle gesto.
“In realtà – si legge in una nota – era a tutti nota, e non certo per le divulgate “doti artistiche” la figura, sempre più inquietante e temuta del bidello, munito di regolare porto d’arma da fuoco, che non era certo nuovo a comportamenti che definire bizzarri e stravaganti è davvero poco e che avrebbero dovuto essere “neutralizzati” da tempo da chi ha la responsabilità di garantire l’incolumità di docenti e utenti e doveri di custodia sugli alunni minorenni. Oggi il bersaglio è stata la nostra congiunta, ma ieri avrebbe potuto essere chiunque… Non si parli quindi di “passione” ma si riporti in modo chiaro e deciso che Gianna (e non soltanto lei) era stata fatta oggetto di deliranti minacce da parte del Lo Presti che non aveva esitato a danneggiare anche beni di altri docenti. Come è comprensibile, la Famiglia gradirebbe un “assordante silenzio” in momenti così dolorosi, ma nella consapevolezza dell’impossibilità di tale evenienza, non può rimanere inerte dinanzi al termine “passione” il cui solo utilizzo rischia di oltraggiare la memoria di Gianna”

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