MALAPOLITICA & POCHEZZA DI ETICA SOCIALE. La riflessione di Ballarò

giombattista ballarò Mi capita sempre più spesso di riflettere sull’opportunità di rassegnarmi all’idea che nulla potrò mai fare per contribuire a debellare o quantomeno ridimensionare il triste ed annoso fenomeno che collega i protagonisti della malapolitica ed alcune fasce della società che per necessità o per predisposizione naturale condividono azioni, spesso reati, probabilmente senza rendersene conto ma certamente alimentando quello squallido mercato frequentato dagli incapaci della politica per iniziare e mantenere la propria scalata negli ambienti politici. Ogni volta, tuttavia, decido di andare avanti, perché sicuramente la mia denuncia non cambierà la società poiché affetta da un marciume radicale determinato dall’attacco numerico spropositato di batteri e per troppo tempo, ma anche se riuscissi a far riflettere una sola persona sul fatto che una società non possa dirsi civile e democratica se accetta alcune impostazioni, sarei felice d’aver insistito nella mia opera di denuncia e sarebbe valsa la pena di decidere in questa direzione.
Nel titolo di questa mia riflessione non ho usato a caso la “e” commerciale, ma per rafforzare l’idea che la politica, da termine che indica quei soggetti che si trovano a governare , sia diventata in alcuni casi una sorta di transazione commerciale tra chi pone in vendita quella che dovrebbe essere una scelta libera e democratica per esprimere il proprio consenso ad un soggetto che si ritiene ci possa rappresentare nelle Istituzioni e chi acquista questo voto come si trattasse d’un bene o d’un servizio prestato. Stiamo parlando quindi di qualcosa che dovrebbe regolare la democrazia d’un popolo ed invece diventa oggetto commerciale con dei riflessi tutti nocivi per le persone perbene e che credono nei valori della libertà d’opinione e che paradossalmente vengono relegate ai margini del normale confronto che invece è viziato da un reato.
Né potrò mai accettare l’argomentazione che in politica fatti anomali ci sono sempre stati e quindi ci sia poco da stupirsi. Al contrario, bisogna che cresca l’indignazione e si determinino le condizioni per arginare il fenomeno con condanne esemplari che demotivino ulteriori eventuali furbetti e mestieranti della politica.
Certo ,per invocare l’intervento delle Autorità sono indispensabili delle prove e queste o non ci sono o se ci sono non vengono fuori per non essere coinvolti in possibili azioni di ritorsione ad opera di questi delinquenti.
Sento dire spesso, quasi a voler giustificare il peggio della nostra società , che a volte si parla giusto per aprire bocca; talvolta è vero, così com’è vero che nei piccoli centri è più facile la polemica e la strumentalizzazione ma è altresì vero che” se nessuno scoreggia, è difficile sentire puzza”.
Se fosse vero che a Modica qualche candidato al Consiglio comunale avesse comprato i voti, auspico che venga scoperto e adeguatamente punito dalle Autorità perché non si può ridurre ad operazione mercantile un’espressione di libertà e democrazia e spero che recandosi all’aula consiliare costoro provino quel giusto senso di vergogna che avvertono gli uomini onesti quando sbagliano in qualcosa.

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