Modica, “invalidità facili”. Il pm chiede custodia cautelare per Minardo e Leontini. Il Gip respinge. Deciderà il Riesame

riccardo minardo leontiniDue politici e una decina di persone interessati dalla richiesta di ordinanza di custodia cautelare da parte della Procura della Repubblica di Modica per l’inchiesta sulle facili invalidità. I due politici sono gli ex parlamentari regionali  Riccardo Minardo e Innocenzo Leontini. Il Gip, Maria Rabini, aveva rigettato le richieste del Procuratore Francesco Puleio che, però, si è appellato al Tribunale della Libertà di Ragusa che dovrebbe decidere in questi giorni. Gli indagati sarebbero circa 65 per quella che è la presunta truffa all’Inps, accertata dalla Guardia di Finanza. Il ricorso di Puleio al Tdl riguarda gli aspetti di natura finanziaria, per probabili sequestri patrimoniali a carico degli indagati. C’è anche il ricorso al Tribunale del Riesame di Catania tendente ad ottenere provvedimenti restrittivi sulla libertà personale degli indagati. I magistrati etnei dovrebbero decidere entro fine mese. “Ho ricevuto la notifica del provvedimento –  dice l’onorevole Leontini che abbiamo contattato telefonicamente – e attendo con fiducia e serenità il pronunciamento dei magistrati”. Irrintracciabile, invece, Riccardo Minardo(il cellulare squilla a vuoto). Proprio Leontini nel mese di novembre del 2011 quando esplose la vicenda confermò che la Guardia di Finanza aveva effettuato un’ispezione nella sede della sua segreteria politica di Ispica il primo luglio 2010. Le Fiamme gialle perquisirono anche la sede centrale dell’’Asp 7 di Piazza Igea a Ragusa e la sede ragusana dell’Inps. Riccardo Minardo, invece, all’epoca si dichiarò all’oscuro di tutto. Gli indagati sono utenti più o meno invalidi, medici, funzionari e politici nei confronti dei quali è ipotizzato il reato di falso in atto pubblico e truffa in concorso, ciascuno per le proprie responsabilità e per il ruolo rivestito nella vicenda. L’Inps sarebbe stata truffata in quanto ente erogatore delle indennità spettanti agli invalidi, o presunti tali. Il meccanismo sarebbe consistito nell’inserimento di uomini “fidati” nelle commissioni mediche sanitarie preposte alle valutazioni del livello d’invalidità dei soggetti in graduatoria, “ritoccando” al rialzo le percentuali degli utenti compiacenti, che superavano in maniera illecita in graduatoria gli altri richiedenti onesti. L’inchiesta prese le mosse dalla denuncia di una persona affetta da menomazione, che, nella graduatoria finale per la valutazione della percentuale d’invalidità, si era vista scavalcare da altri soggetti con handicap ritenuti meno gravi dei suoi.

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