Vittoria, migliaia di persone hanno dato l’estremo saluto a Gianna Nobile

funeralifunerali2La città di Vittoria si è stretta attorno alla famiglia di Gianna Nobile, l’insegnate di Religione, uccisa nei giorni scorsi dal bidello dell’Istituto Comprensivo “Pappalardo”. Migliaia di persone hanno salutato la prof in una bara bianca coperta di fiori.
Il rito funebre è stato officiatocelebrato dal giovane parroco don Antonino Puglisi. La morte di Giovanna Nobile – ha detto il sacerdote – è un dolore che ha segnato tutta la città. Il mondo non si migliora con qualche aggiustamento legislativo. Non ci vogliono leggi più ferree, ma bisogna, invece, costruire un mondo e far crescere i nostri figli nella mitezza e nella solidarietà”. Poi il parroco si è rivolto ai tanti giovani presenti, agli studenti della professoressa Nobile: “Ricordatevi di crescere allontanando da voi l’arroganza e le offese, ma di credere ogni giorno, che un mondo migliore lo si può davvero costruire, se lo si vuole”. Accanto ai parenti il sindaco Giuseppe Nicosia il prefetto Annunziato Vardè, il questore Giuseppe Gammino, il commissario Rosario Amarù, il comandante della Compagnia Carabinieri Francesco Soricelli, il commissario alla Provincia Giovanni Scarso, esponenti della scuola provinciale. C’era quasi tutta la chiesa vittoriese, con in testa il decano monsignor Giuseppe Calì e don Giovanni Nobile, cugino del papà di Gianna, che alla fine ha fatto piangere la chiesa con la sua orazione funebre nel ricordare la “fedelissima Gianna, e sottolineo fedelissima, sposa di Domenico e madre felice di Andrea e Chiara nonché nonna di un bimba che crescerà senza poterla conoscere». E’ stato questo il momento più toccante dell’orazione, sottolineata da lungo e interminabile applauso dell’intera chiesa.

Padre Nobile, per molti anni parroco del Santissimo Rosario di Vittoria, grande fautore del gruppo del «Rinnovamento dello Spirito», un ventennio fa provò un dolore grandissimo per un fatto di cronaca nera quando un congiunto venne assassinato a scopo di rapina nella città di Ragusa. Senza entrare nel merito dell’episodio che ha provocato la tragedia di Vittoria, il prete ha definito la «società impazzita» con la quale bisogna convivere ogni giorno come maggiori difficoltà. Per il prete-zio di Gianna era una «ragazza solare, generosa, meravigliosa, mamma tutto cuore». Manca poco al tramonto quando il rito funebre si avvia alla conclusione e il salma s’incammina verso il cimitero di Vittoria per l’ultimo tragitto insieme ai suoi cari prima della tumulazione che avverrà domattina.

Con il funerale cala il sipario sull’ultima tragedia di Vittoria, città esposta a questo bubbone malefico che non si riesce a debellare, ma resta aperto quello delle indagini. C’è un uomo in cella, Salvatore Lo Presti, difeso dall’avvocato Santino Garufi, che dovrà rispondere di omicidio premeditato. Un reato per il quale difficilmente si esce dal carcere in vita. Lo Presti è classe 1944, 69 anni. Ci sono indagini che devono accertare quali fossero i motivi di forte rancore del bidello verso due professoresse in particolare, al punto tale da presentarsi a scuola con una revolver carica e altri 20 cartucce nascoste nel calzino. Più versioni dicono che le vittime sabato scorso dovevano essere due. Le insegnanti che il 23 aprile del 2012 presentarono una lettera, prima con molte firme apposte sotto quelle di Gianna Nobile ed Enza Bongiorno (poi tolte) per denunciare quei rapporti invivibili con il bidello e per chiedere che si facesse qualcosa per svelenire il clima ambientale che si era venuto a creare e che due anni dopo avrebbe portato a un omicidio.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa