Modica, “false invalidità”. Il Tribunale della Libertà da ragione al Gip

leontiniMinardo 160110Confermata dal Tribunale della Libertà di Ragusa  la decisione del Gip di Modica, Maria Rabini, che aveva rigettato la richiesta di adozione di provvedimenti afflittivi in campo patrimoniale a carico di alcuni indagati nell’inchiesta sulle false invalidità, che vede coinvolti, tra gli altri, anche gli ex parlamentari regionali Innocenzo Leontini e Riccardo Minardo. Sul rigetto della richiesta da parte del Gip si era appellata la Procura della Repubblica, che fondava, tra l’altro, i suoi elementi probatori anche sulle risultanze della perizia del consulente tecnico d’ufficio, nominato all’epoca(un alto ufficiale dell’Esercito). I difensori, in particolare quelli di Minardo, gli avvocati Giovanni Grasso e Carmelo Scarso, si erano opposti alla richiesta del pubblico ministero ritenendo che si trattava di una procedura proposta oltre i termini di scadenza delle indagini in quanto scaturita dal sequestro, da parte della Guardia di Finanza di alcuni atti durante la fase d’inchiesta dell’operazione sul Copai, il Consorzio per la Promozione del’Area Iblea nella quale Minardo è pure indagato. . E’ stata, intanto, fissata al prossimo 26 giugno l’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Catania al quale si è rivolta anche in questo caso la magistratura inquirente modicana e che si dovrà pronunciare sulla richiesta di misure restrittive sulle stesse persone. E’ emerso, tra l’altro, che sono nove coloro che “rischiano”. I due esponenti politici e sette medici delle commissioni che accertavano le invalidità anche se in totale gli indagati sono 65. Ai primi, infatti, è stata contestata l’associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dell’Inps e il falso. I difensori(oltre a Scarso e Grasso, ci sono Salvatore Campanella, Mario Caruso, Iwan Pediglieri, Raffaele Pediliggieri ed Edoardo Spadaro)si preparano per la discussione della prossima settimana a Catania. La truffa configurata in danno dell’Inps è di circa 490 mila euro. I due ex parlamentari sono ritenuti i presunti mediatori tra invalidi medici delle commissioni. Gli indagati originariamente erano tredici fino a lievitare a quasi un centinaio. Ora sono sessantacinque tra politici, utenti più o meno invalidi, medici e funzionari.

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