Il presidente della sezione Ascom di Vittoria, Antonio Prelati, ha inviato una lettera aperta al prefetto di Ragusa, Annunziato Vardé, avente ad oggetto il grave episodio accaduto sabato scorso in cui ha perso la vita la professoressa Giovanna Nobile. Questo il testo diffuso da Prelati:
“Ancora una volta la nostra città finisce sulla cronaca nazionale per crimini che non vorremmo mai accadessero. L’omicidio dell’insegnante Giovanna Nobile dell’istituto scolastico “Pappalardo” ha sconvolto le coscienze di ciascuno di noi. In qualità di presidente dell’Ascom-Confcommercio comunale, doversi confrontare con il ripetersi di questi atti criminosi mi pone nella condizione di auspicare misure cautelative nell’autorizzare il possesso di armi da fuoco. La nostra attenzione per la città è sempre stata forte tanto da volere l’istituzione in Ascom della cosiddetta “Camera di Ascolto” affinché l’organizzazione sindacale che presiedo sia sempre più vicina agli imprenditori ed ai cittadini contro ogni crimine e, non ultimo, per essere più vicini e collaborativi con le forze dell’ordine. La “Camera di Ascolto” è un presidio ed un attento osservatorio affinché la legalità sia sempre presente sul territorio, quale deterrente per l’illegalità”.
“La presenza di troppe armi, in un contesto sociale come quello attuale, in cui la crisi economica, la precarietà del posto di lavoro, genera emergenza, che spesso crea delle turbative sociali – continua la lettera aperta – è uno strumento di offesa che nelle mani sbagliate può determinare atti efferati. Quindi, è assolutamente necessario valutare e applicare misure specifiche per non ledere la sicurezza dei cittadini e delle imprese. Una informativa dell’allora ministro Pisanu chiamava le Prefetture ad applicare delle norme più restrittive sul rilascio dei porto d’armi, azione già attuata. In effetti, le Questure sono molto più attente al rilascio, rispetto al passato. Ma il problema, ritengo, si pone per i porto d’armi già concessi e sulla assenza della verifica periodica dei requisiti di idoneità al possesso delle armi; e, soprattutto, sulle concessioni decadute che dovrebbero rendere l’arma inefficiente pur mantenendone il possesso. Concludo questa mia lettera, chiedendo, se lo si ritiene opportuno, che gli organi di controllo eseguano le verifiche, il monitoraggio e la mappatura di tutte le armi presenti sul territorio; inoltre, ritengo, sia necessario, porre sotto attenzione i casi di familiari che ereditano delle armi, affinché gli stessi possiedano i necessari requisiti morali ovvero in loro assenza rendere inefficiente l’arma da fuoco. Apprezzo le dichiarazioni del procuratore della Repubblica del Tribunale di Ragusa, dott. Petralia, il quale ha affermato che “troppe armi sono in giro senza una effettiva esigenza”. Una dichiarazione che interpreto come una esortazione alla cautela per una maggiore tutela sociale”.