Vittoria. L’omicidio di Gianna Nobile. La difesa chiede perizia psichiatrica per l’assassino

LO PRESTIDa ieri nuovo avvocato difensore per il bidello Salvatore Lo Presti, 69 anni, che sabato all’interno della segreteria dell’Istituto Comprensivo «Francesco Pappalardo» ha ucciso con due colpi di arma da fuoco la docente di religione, Giovanna Nobile. La famiglia ha nominato l’avvocato Giovanni Mangione che, nei tempi dovuti, ha intenzione di chiedere al giudice delle indagini preliminari l’affidamento di una perizia psichiatrica per accertare se Lo Presti al momento del fatto di sangue era capace di intendere e di volere oppure presentava dei disturbi tali da dichiararlo quanto meno solo parzialmente capace. La difesa non ricorrerà al Tribunale del Riesame anche perchè l’accusa sembra cristalizzata dalla confessione resa dall’imputato. La nomina di un nuovo difensore è stata necessaria visto che dopo l’udienza di convalida davanti al Gip del Tribunale di Ragusa, Giovanni Giampiccolo, l’avvocato Santino Garufi ha rimesso il mandato. Salvatore Lo Presti, 69 anni, è accusato di avere ucciso sabato mattina, all’interno della segreteria dell’Istituto Comprensivo «Francesco Pappalardo», con due colpi di arma da fuoco, la docente di religione, Giovanna Nobile, 53 anni. L’uomo è accusato di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione e porto illegale di armi. L’uomo, ex guardia giurata, infatti, aveva l’autorizzazione per la detenzione in casa della pistola 7,65 ma non il porto fuori dalle mura domestiche. Come detto dopo l’udienza di convalida, il legale a cui era stata affidata la difesa del bidello, l’avvocato Santino Garufi, ha comunicato di aver rinunciato alla difesa. «In seguito alla nomina fiduciaria – afferma in una nota il penalista vittoriese – conferitami dal Lo Presti Salvatore, ho garantito nell’immediatezza dei fatti quei diritti di difesa costituzionalmente riconosciuti all’indagato, assolvendo così al dovere di presenziare all’interrogatorio del medesimo nonché a quello di assisterlo in sede di udienza di convalida dell’arresto, come impone l’onere di garantire la difesa fino ad eventuale nomina di altro difensore. Al termine ho depositato una nota in Cancelleria con cui ho comunicato di avere rinunciato al mandato conferitomi, sicuro di avere adempiuto a quei doveri di lealtà e correttezza che sono riferimenti ideali di questo difensore, senza tuttavia sacrificare i valori umani e morali della persona».

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