L’OSSERVAZIONE DAL BASSO………………di DIRETTORE. LA COERENZA HA PAGATO: IGNAZIO ABBATE E’ IL NUOVO SINDACO DI MODICA

imageAlla fine la coerenza ha pagato. Ignazio Abbate si è dimostrato tenace, caparbio, coerente, ha creduto nel suo progetto e i modicani lo hanno premiato. Ed è dunque il nuovo sindaco di Modica. E’ davvero il sindaco dei modicani, non di alcuni o di pochi manovratori di palazzo, o di segreterie politiche che hanno intavolato alchimie per farlo sindaco. Quel “voltare pagina”, che era lo slogan del suo manifesto elettorale, ha trovato intanto la sua prima realizzazione proprio nella sua stessa elezione , che non è stata frutto di ingegneria politica ma di un confronto leale, chiaro e aperto con i cittadini oltre che con tutti gli altri candidati a sindaco con i quali si è praticamente confrontato in queste elezioni amministrative. L’elezione di Abbate è sicuramente il risultato di tre esigenze avvertite profondamente dai modicani. Anzitutto l’esigenza di mettere al centro la città. Il neo sindaco si avvia a camminare su una strada amministrativa irta di difficoltà e problemi che egli conosce bene, ma ha dalla sua parte una maggioranza consiliare che potrà sostenere le sue idee e i suoi obiettivi. Egli non dovrà rendere conto né ad alleati, né a forze esterne, né a logiche di potere, ma solo e soltanto ai cittadini modicani, ai quartieri, ai lavoratori, ai disoccupati, a quanti lavorano nei settori vitali dell’economia cittadina: il turismo, l’agricoltura, l’edilizia, le piccole e medie imprese, le realtà commerciali. A questi deve rispondere del suo operato, e se riuscirà a governare trasformando in fatti quanto annunciato nel suo programma non potrà che mantenere consenso e popolarità.
La seconda esigenza cui risponde l’elezione di Abbate è il superamento dell’appartenenza partitica a favore dell’aggregazione di gruppi e movimenti attorno alle questioni fondamentali della vita della città. La sua figura si è connotata come “sintesi politico-amministrativa” che ha rigettato la mera appartenenza partitica spostando l’asse dall’ideologia al trasversalismo politico. Il consenso che i modicani gli hanno largamente espresso ne è prova e testimonianza, e va al di là delle liste che lo hanno sostenuto. Certo, egli dovrà anche dialogare con le forze politiche tradizionali presenti in città e con l’opposizione nello spirito di una sana dialettica democratica che possa far voltare pagina al modo di fare politica. Chiudersi nella forza del proprio risultato potrebbe pregiudicare la sua azione per il bene di Modica.
La terza esigenza cui risponde l’elezione di Abbate è il recupero di una dimensione relazionale e laboratoriale tra sindaco e Giunta e ente comunale e cittadini. Questa dinamica, pur se presente nella consapevolezza dell’amministrazione Buscema, non ha trovato però piena e vera concretezza storica nel rapporto con la città. Ora dovrà meglio essere realizzata.
Ecco perché l’auspicio dei modicani è quello che il neo sindaco possa continuare ad ascoltare e dare voce a tutti, sia a coloro che lo hanno sostenuto sia a coloro che hanno fatte scelte diverse.
Una prima cosa, in questo senso, che mi permetto di suggerire è quella di calendarizzare immediatamente una serie di “assemblee programmatiche”, corrispondenti ad una giornata di lavoro, con i Dirigenti e i dipendenti dei vari settori del Comune, dal primo all’ultimo, per dialogare con loro e dare indicazioni, criteri e metodi di lavoro, strategie di azione che rispondano ad efficacia ed efficienza; quando si volta pagina infatti, come egli ha detto di voler fare, la conseguenza è chiara: se fino ad ieri si è fatto in un modo, oggi si cambia, si assume uno stile diverso. E il cambiare non è uguale a stravolgimento, ma è valorizzazione piena delle persone che lavorano, è rafforzamento di tutto ciò che di positivo esiste, è eliminazione di disfunzioni, di abitudini e consuetudini desuete, di superficialità che non fanno camminare bene la macchina amministrativa.
“Dal laboratorio nella città al laboratorio dentro l’ente comunale”, che è il luogo decisivo dove è necessaria la collaborazione positiva di tutti, dovrebbe poter essere il primo passo da fare. Il successo di una azienda dipende dal suo manager e dai suoi dipendenti. Se entrambi remano nella stessa direzione il risultato sicuramente verrà. Signor sindaco, buon lavoro nell’interesse di Modica e dei modicani!

foto Giovanni Antoci

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