Visita a Modica dell’Ambasciatore tunisino in Italia. Sicilia e Tunisia possono rafforzare i legami secolari di amicizia e di scambio

ambasciatore tunisiaI rapporti tra la Sicilia e la Tunisia possono e devono essere rafforzati nell’ambito di un accordo euro mediterraneo che tenga conto della millenaria amicizia che registra storie e valori condivisi. E’ auspicabile una sinergia che metta in moto azioni comuni nel campo della cultura, della imprenditoria e del turismo. Con la Sicilia e con il suo Governatore Crocetta c’è già un intesa di fondo confermata nel corso dell’ultimo viaggio in Tunisia del Presidente della Regione al forum delle imprese a Cartagena. L’Europa deve dare di più per cooperazione con i Paesi transfrontalieri come l’Italia e la Sicilia in particolare.
Questo è il senso della visita di oggi dell’ambasciatore della Repubblica di Tunisia in Italia Naceur Mestiri a Modica, accompagnato dal Console tunisino in Sicilia, Farhat Ben Souissi, accolto dal Sindaco Ignazio Abbate e dalle autorità civili e militari del territorio a Palazzo San Domenico. Presenti la senatrice Venerina Padua, i parlamentari regionali Orazio Ragusa e Antonio Malafarina, il Prefetto di Ragusa, Annunziato Vardè, il commissario straordinario della provincia regionale di Ragusa, Giovanni Scarso, del commissario della Camcom, Iano Gurrieri.
Dopo le cortesie di rito, la firma all’albo d’onore con lo scambio dei doni (preziose pubblicazioni sull’arte tunisina e un quadro riproducente la “Mano di Fatima” al Sindaco di Modica e una pubblicazione sulla città all’Ambasciatore Mestiri), si è tenuta nella sala “G.Spadaro” una conferenza stampa nella quale è stata espressa sia dall’ambasciatore Mastiri che dal Sindaco Ignazio Abbate la ferma volontà di portare avanti una stretta collaborazione su settori che presentano affinità: agricoltura, artigianato, turismo, risparmio energetico, tutela dell’ambiente, assistenza alle imprese.
Poi il momento del cerimoniale nella sala consiliare “Paolo Garofalo” con il saluto del sindaco, che punta molto a sviluppare concretamente i rapporti commerciali con la Tunisia con l’avvio a regime dell’aeroporto di Comiso e con un gemellaggio utile a determinare un flusso turistico Sicilia – Tunisia attese le affinità storiche e monumentali tra i due territori.
Sulla necessità di un intervento della Comunità europea si è speso il vice presidente regionale dell’Anci Paolo Amenta che valuta notevoli le potenzialità del rapporto Sicilia -Tunisia peraltro già in fase di avviamento con la presenza di imprese siciliane in quel territorio. Sarebbe auspicabile la creazione di una macro regione Sicilia che possa trovare nel rapporto con i Paesi del Nord Africa una sponda formidabile per lo sviluppo.
Della bontà di un rapporto imprenditoriale bene avviato ha parlato, portando il suo saluto, Luciano Auteri, assistente tecnico del progetto Essorenterprise che si occupa dei micro impianti di trasformazione dei prodotti dell’agricoltura.
Il Prefetto Annunziato Vardè ritiene necessario il dialogo con la Tunisia atteso che in provincia di Ragusa risiedono operosamente sette mila tunisini e quindi nasce spontanea e diretta la esigenza di avviare un efficace collaborazione.
Subito dopo si è aperto il seminario dal tema: “Sicilia e Tunisia, incontro di culture, di orgoglio per la costruzione di un itinerario mediterraneo” dove lo storico Giuseppe Barone ha sottolineato che il dialogo tra le due comunità è stato una costante nella storia dei due popoli. C’è stato un processo biunivoco di contaminazione pacifica tra La Sicilia e la Tunisia anche quando si è trattato di conquiste. L’unità d’Italia si è preparata a Malta e in Tunisia dove vivevano patrioti, esiliati. Nel 1900 c’erano cento mila italiani in Tunisia e due terzi di quella popolazione era siciliana. Il rapporto di italiani e siciliani con i tunisini non è mai stato di prevaricazione o di dominio coloniale: è stato portato lavoro, patrimonio e non oppressione.
Oggi ci sono tunisini in Sicilia che fanno le stesse cose che facevano in Tunisia i siciliani: pesca e agricoltura.
La cooperazione, secondo lo storico Barone, deve fondarsi su un’economia che produce e poi ancora sulla ricerca, sulla cultura, sull’innovazione con la collaborazione con le università.
Una sguardo sulle questioni tecniche nella operazione futura tra i due paesi sostenuta dalla comunità europea l’ha fornita Antonio Piceno dirigente del servizio di cooperazione territoriale europea del dipartimento di programmazione. Sussistono, appena saranno resi noti i regolamenti, prospettive di finanziamento sull’asse degli interventi 2014-2020. Bisogna da subito elaborare una strategie utile a rafforzare i rapporti economici tra Sicilia e Tunisia.
Fiducioso e ottimista, infine, l’atteggiamento dell’ambasciatore Naceur Mestiri sul consolidamento dei rapporti tra Sicilia e Tunisia; uno Stato dalla democrazia giovanissima che ha bisogno per elevarsi dell’intervento dell’Europa attraverso i progetti transfrontalieri. L’Italia e Sicilia possono giocare un ruolo decisivo e si è dichiarato certo che sul fronte culturale, dell’impresa e del turismo si possono realizzare, da qui in avanti, progetti molto importanti per la crescita collettiva del popolo siciliano e tunisino.

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