Ha cercato di camuffare il suo dialetto forzando il modo di esprimersi il rapinatore del Banco Popolare Siciliano di Via Sacro Cuore, quando lunedì pomeriggio, intorno alle 16, ha minacciato, pistola in pugno, i due cassieri dell’istituto facendosi consegnare circa tredicimila euro((12985), dopo essersi presentato improvvisamente sbucando da un locale interno. Questo, comunque, non è servito a celare il dialetto, non modicano, sicuramente di qualche centro della Sicilia Sud Orientale. L’uomo, alto circa 1,75 centimetri, col volto travisato da passamontagna, vestito con jeans e maglietta scuri, piuttosto snello, è ricercato attivamente dai carabinieri della Compagnia. In queste ore sono emersi altri particolari. Il malvivente ha utilizzato una scala per arrampicarsi fino alla finestra dell’ufficio bancario. Questo spiega perchè nessuno si sia accorto di nulla seppure abbia operato da un cortile interno privato del palazzo dov’è ubicato l’istituto di credito, sicuramente durante la pausa pranzo. Dunque non ha raggiunto la finestra dal muretto che si appoggia sull’immobile, ma con la scala si sarebbe spinto verso l’alto dall’interno di una piccola area recintata sottostante la finestra, alta oltre cinque metri, che poi gli ha consentito l’accesso nell’ufficio(l’anta era socchiusa)dopo avere tranciato la grata di ferro. I carabinieri hanno ritrovato, ancora appoggiata al muro, la scala utilizzata mentre nei paraggi sono stati trovati gli oggetti impiegati per lo scasso, tra cui la cesoia e un “piede di porco”. Il rapinatore, prima di allontanarsi, ha rinchiuso a chiave i bancari all’interno dei bagni. Da lì uno di loro, col telefonino, ha chiamato il 112. Nonostante l’immediato accorrere dei militari, l’uomo è riuscito a dileguarsi.
Modica, la rapina al Banco Popolare Siciliano. Ritrovata la scala utilizzata
- Luglio 3, 2013
- 11:55 am
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