Modica, processo all’operazione “Insert coin”. Teste reticente rischia incriminazione

de bernardinTeste reticente ha, sostanzialmente, ritrattato quanto precedentemente sottoscritto a sommarie informazioni. Il giudice unico del Tribunale, Lucia De Bernardin, si è riservata sull’eventuale trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica. Il teste chiave, Gabriele Zocco, invece, non si è presentato poiché detenuto a Enna e così il magistrato ha concesso un breve rinvio al prossimo 11 luglio(nonostante lo sciopero degli avvocati l’udienza si terrà per la presenza di detenuti). Si tratta del processo contro Gino Rosa, 41 anni, difeso dall’avvocato Giovanni Favaccio, in atto ancora recluso, Claudio Verdelli, 22 anni, difeso dall’avvocato Carmelo Scarso, che ha l’obbligo di firma, e Marco Garofalo, 28 anni, difeso dall’avvocato Francesco Ciaceri del Foro di Napoli, che sarebbero i componenti della presunta “banda dei video poker”, specializzata nello scasso in bar e locali commerciali dove rubavano il denaro che si trovava all’interno delle slot machine. Il bottino sarebbe stato utilizzato, poi, per acquistare droga a Vittoria, Gela e Catania, per uso personale ma anche per spacciarla a Modica. Nella precedente udienza, il giudice aveva dovuto stralciare la posizione di Garofalo per nullità del decreto di citazione perchè notificato nel posto dove il giovane aveva imposto il divieto di dimora. Il terzetto è accusato di furto e spaccio di droga. Sarebbe responsabile di almeno sei/sette colpi ai danni di esercizi di Modica e Pozzallo, in particolare presso l’Ultimo Caffè e il Circolo “Il Ponte” di Via Risorgimento, e al Bar-ristorante dello Stadio. L’operazione che li portò in carcere, denominata “Insert coin(inserire moneta)” fu eseguita dalla polizia nel mese di giugno del 2012. I furti avrebbero fruttato un bottino complessivo vicino ai cinquantamila euro. Gli assuntori della droga spacciata successivamente, stando a quanto accertato dagli agenti del Commissariato, telefonavano ai pusher per concordare data, ora e luogo dell’incontro per la compravendita di droga. Proprio queste telefonate furono intercettati, anche a seguito di appostamenti e pedinamenti, i componenti della banda”.

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