Ragusa. Nursind: “Infermieri nell’occhio del ciclone”

infermieriOggi gli infermieri, in particolare siciliani e quindi anche ragusani, stanno vivendo sulla loro pelle una scellerata idea politica della sanità fatta di risparmi, di blocco di assunzioni, di riduzione dei posti letto, di blocco del turn over, di blocco dei contratti, che vive giornalmente nelle corsie la famosa arte di arrangiarsi, dove a volte i pazienti sono di più dei posti letto assegnati e che comunque bisogna dare risposte a tutti e tutto dal Direttore Sanitario al Dirigente di struttura complessa, al coordinatore e ad una organizzazione di lavoro che non rispecchia i minimi dettami contrattuali, che vive in un retaggio culturale dove per qualcuno e meglio star zitto e non parlare, perché ci sono le visite da effettuare, il giro letti, gli ambulatori, i day hospital, i day surgery, i week surgery e alla fine delle parole e della conta siamo sempre gli stessi nei numeri ed impotenti nelle azioni. Lo dice Claudio Trovato del NurSind Ragusa, intervendo sulla vicenda che sta ultimamente riguardando gli infermieri e la sanità in genere.
“Bisogna uscire allo scoperto – dice – bisogna denunciare agli organi preposti le gravi carenze in cui si opera, e vero che bisogna attenersi ad un codice etico e deontologico ma è altrettanto vero farsi rispettare come professionista ai vari livelli assistenziali, le aziende hanno visto sempre gli infermieri come una casella della turistica da riempiere e dei numeri, li hanno visti come un costo, oggi si cercano gli operatori socio sanitari, ma solo per dinamiche economiche non certamente come qualità assistenziali, e questo non si può accettare. Oggi bisogna far gruppo tutti insieme, parlare, discutere, proporre, mettersi in gioco e far vedere che ci siamo che non siamo solo dei numeri e che per noi il paziente viene prima delle istituzioni, ma alle istituzioni gridare che l’infermieristica e scienza come la medicina la matematica o la fisica e che nessuno si può atteggiare a dire che il paziente è un peso o un aggravio, perché dall’una e dall’altra parte(paziente/infermiere) esiste un grande disagio pilotato dalle scellerate scelte aziendali e politiche che abbiamo subito”

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa