Un’altra deposizione-fiume resa da un altro sottufficiale del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, Luogotenente Vincenzo Riggio, nel processo “Copai” davanti al Collegio Penale del Tribunale di Modica(Maggiore, Chiavegatti, Rada Scifo). Il teste si è sottoposto all’esame del pubblico ministero, Gaetano Scollo, facendo rilevare che tutte le operazioni, il giro di assegni e di contante erano condotte dalla presidente del Consorzio per la Promozione dell’Area Iblea, Sara Suizzo, e dal marito, Mario Barone. Ha parlato di “teste di legno” che gestivano aziende sulle quali confluivano somme per un giro ambiguo “dettato” dai due coniugi di Santa Croce Camerina. Particolare attenzione è stata posta sulla denuncia per appropriazione indebita presentata contro la Suizzo, dalla modicana Giuseppa Zocco, entrambe a capo della società “satellite” del Copai, l’Archè Kronu, giacchè la prima si sarebbe appropriata della somma ricavata per la vendita di un antico palazzo di Via Lanteri nei pressi del Duomo di San Giorgio per 900 mila euro pagati con due assegni da 750 mila e 150 mila euro. C’era, in tutta la vicenda, un giroconto che aveva incuriosito gli inquirenti. Sono 17 gli imputati: oltre alla Suizzo e al marito, figurano l’ex parlamentare regionale Riccardo Minardo, Giuseppa Zocco, Pietro Maienza, Carmelo Emmolo, Giuseppe e Nives Barone, Angelo Giannì, Valerio Tidona, Giovanni Moncada, Maria Chessari, Giorgio Dimartino, Raffaele Nifosì, Francesco Palumbo, Nadia Zago e Giuseppe Ruta. Le accuse sono di truffa aggravata ai danni dello Stato, malversazione, estorsione, emissioni di fatture false e favoreggiamento. Cinque imprenditori sono costituiti parte civile, con gli avvocati Enzo Cavallo, Giuseppe Solarino e Angelo Iemmolo. Tra questi anche l’ex presidente del Copai, Corrado Monaca. Il prossimo 2 ottobre il controesame del militare.
Modica, processo “Copai”. Il teste: “Tutte le operazioni erano condotte dalla Suizzo e dal marito”
- Luglio 4, 2013
- 8:52 am
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