Matrimoni “combinati” a Modica, Scicli, Pozzallo, Giarratana, Ragusa e Caltanissetta. 32 rinvii a giudizio

tribunaleIl Gup del Tribunale, Maria Rabini, ha rinviato a giudizio trentadue persone, accusate favoreggiamento illegale dell’immigrazione clandestina e falsità ideologica nell’ambito dell’operazione dei carabinieri “Agenzia Matrimoniale, conclusa nel novembre del 2011. Saranno processati il prossimo 10 ottobre. Il magistrato ha accolto, nella sostanza, in toto le richieste del pubblico ministero. Gli indagati, complessivamente, erano 36, ma per uno, il marocchino Abdelkader Qantar, 32 anni, difeso dagli avvocati Giorgio Terranova Gabriella Olivieri, l’unico tuttora detenuto, la posizione era stata stralciata in precedenza. In questa udienza è stata stralciata la posizione di altre tre persone per cavilli burocratici. Si tratta di un’operazione che ha scoperto un numero rilevante di matrimoni “combinati” tra cittadini italiani e magrebini residenti in Italia. Coinvolte persone di Modica, Scicli, Pozzallo, Giarratana, Ragusa e Caltanissetta, e sedici marocchini. Si tratta di Emanuele Calabrese, Vincenzo Cannata, Noè Carbonaro, Angela Cavalieri, Raffaele Coria, Gianni Rubera Coria, Letizia Covato, Giovanni Fidone, Giovanni Guardiano, Sebastiano Lagona, Francesco Leone, Vincenzo Pisani, Salvo Pitino, Giorgio Pino, Sebastiano Di Martino, Vincenzo Pino, Michele Roccasalva, Enza Roccasalva, Orazio Scilla, Giovanni Scollo, Nadia Bardaouz, Nadia Bazouhi, Kenza, Bazouhi, Laila Benbarkache, Asmaa Benkirane, Rajaa Benrahhal, Mohamed Chabbi, Yacine El Berrak, Solaiman El Manyawy, Wian Hizam, Amal Hmimas, Redouane Kamil, Houda Labchag, Majdouline Razine, difesi dagli avvocati Salvatore Poidomani, Carmelo Ruta, Piero Sabellini, Angela Giunta, Elvira Argento, Nino Savarino, Guido Bruno, Giovanni Di Pasquale, Carmelo Scarso, Antonio Giannone, Filippo Lo Faro, Guglielmo Manenti, Carmelo Floridia e Francesco Giardina. L’organizzazione, gestita a Modica e nel circondario da extracomunitario, aveva il compito di trovare un marito o una moglie in loco, nella maggior parte dei casi una persona indigente, a magrebini in scadenza di permesso di soggiorno da far convolare a nozze, in maniera tale da ottenere il rinnovo automatico del titolo di soggiorno e bypassare le ordinarie procedure ministeriali che riservano esigue quote d’ingresso in Italia ai cittadini originari del Marocco. Dopo qualche anno sarebbe poi partita la richiesta di cittadinanza italiana.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa