Pozzallo. Organizzatori dell’immigrazione clandestina. 17 anni di carcere per quattro

LUTFI MOHAMMED Essabah Adnan n. 21.11.77 PALESTOltre 17 anni di reclusione a fronte dei 45 richiesti dal pubblico ministero presso il Tribunale di Catania, nei confronti di quattro dei sei imputati, arrestati lo scorso mese di agosto a Pozzallo, a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Modica, dai Carabinieri, coadiuvati in fase esecutiva da un aeromobile del 12° Elinucleo dei militari di Catania e da un Pattugliatore del Gruppo Aeronavale della Finanza di Messina, per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La condanna è stata di quattro anni e sei mesi di reclusione è per Lutfi Mohammed Essabah Adnan, palestinese, 35 anni, residente a Malta, Farag Mahoud Abdalla, egiziano, 44 anni, residente a Pozzallo, Donato Angileri, pozzallese, 31 anni, e Moahamed Krifa, tunisino, 37 anni, residente a Pozzallo, difesi dagli avvocati Ignazio Galfo e Salvatore Citrella, ma solo per l’accusa di favoreggiamento mentre sono stati assolti dal reato associativo. Stralciate le posizioni di Mohamed Saidani, tunisino, 33 anni, residente a Pozzallo, e Giuseppe Zocco, 36 anni, pozzallese. Saranno processati il prossimo 11 ottobre. Un settimo imputato, Mohamed Bourbia, tunisino, responsabile della comunità islamica di Pozzallo, era già stato condannato in via preliminare a tre anni e sei mesi dalla Corte d’Assise di Siracusa. Sono tutti ritenuti essere i basisti, per la giurisdizione del Tribunale di Modica, di una più ampia organizzazione criminale transnazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ed avevano organizzato, nella specie, l’arrivo sul territorio italiano del natante giunto a Pozzallo nella mattinata del 7 agosto 2012 che i Carabinieri di Modica stavano monitorando passo per passo nelle fasi di avvicinamento al suolo italiano attraverso la conduzione di complesse attività di intercettazione telefonica. L’imbarcazione era stata fatta abbordare da un natante del gruppo aeronavale della Guardia di Finanza di Messina a seguito di un’avaria occorsa sull’imbarcazione straniera che ne aveva interrotto il lento avvicinamento al litorale di Ispica mettendo, peraltro, a repentaglio l’incolumità dei suoi occupanti. Tale imprevisto aveva fatto fallire il tentativo di sbarco pianificato dall’organizzazione criminosa che sarebbe dovuto avvenire con l’utilizzo di due lance leggere che avrebbero fatto da spola tra la nave madre e la spiaggia ispicese di Cirica. I quattro condannati dovranno pagare anche una multa di novecentomila euro ciascuno(il piemme aveva chiesto, in questo senso, il pagamento di un milione e mezzo di euro pro capite).

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