Un matrimonio indimenticabile. Lo potranno sicuramente raccontare ai loro figli in futuro(magari ironicamente)due giovani sposi incappati un una disavventura che avrà certamente risvolti giudiziari. I due “colombi” modicani erano convolati a nozze davanti al sacerdote e poi, come usuale, si erano trasferiti in una sala ricevimenti di Ragusa per il pranzo nuziale. La band li aveva accolti con la consueta marcia tra gli applausi dei convenuti e i camerieri avevano iniziato il loro servizio, portando ai tavoli prima l’antipasto e poi il primo piatto. Tutto bene fino a quando, improvvisamente, non è venuta a mancare l’energia elettrica. Il locale, purtroppo, era sprovvisto di gruppo elettrogeno(o, comunque, era guasto) per cui la cucina si è bloccata, la band ha smesso di suonare, un video preparato per ore dagli amici era rimasto su un tavolo, e la sala si era fermata. Dieci, venti, trenta, sessanta minuti senza che arrivassero pietanze ai tavoli, con i camerieri palese imbarazzo. Il ricevimento non aveva modo di andare avanti e così i primi mugugni degli invitati, la sposa, colta da crisi di nervi, scoppiata in lacrime e i genitori che chiedevano conto e ragione. Parecchi convenuti hanno deciso di andare via e la sala si è svuotata. Teso, com’è immaginabile, il finale con i papà dei due “sfortunati” sposi che chiedevano conto e ragione e il proprietario che chiedeva che gli venisse pagato almeno il cibo già consumato. I genitori, ovviamente, si rifiutavano ed è così che la moglie del titolare della sala ha preso l’iniziativa di chiudere a chiave la porta dell’ufficio, sequestrando, di fatto, i presenti nell’ufficio che, però, hanno interpellato telefonicamente il loro legale di fiducia, l’avvocato Gaspare Abbate, che ha consigliato di chiamare i carabinieri. Su suggerimento di alcuni camerieri, la donna si è convinta, prudenzialmente, di aprire la porta, minacciando, però, di volere chiudere i cancelli della struttura. Dopo quasi due ore è tornata l’energia elettrica e per serenità del fotografo si è potuto ovviare al tradizionale taglio della torta alla presenza dei parenti più stretti(pare che in serata i genitori abbiano poi invitato in pizzeria alcuni di questi per ovviare alla figuraccia). Finale della vicenda: i due giovani sposi sono partiti per la luna di miele per cercare di dimenticare per qualche giorno la triste esperienza, mentre l’avvocato Abbate è stato incaricato di presentare denuncia per inadempienze contrattuali che determinerà un processo di natura civilistica.
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