Operazione “Insert Coin”. Modica, il teste chiave ritratta

gino rosaIl teste chiave nega le dichiarazioni riportate nei verbali della polizia dove aveva indicato negli imputati Verdelli e Rosa gli autori di alcuni furti. Gabriele Zocco, in atto detenuto ad Enna, in sostanza, non ha confermato le sue precedenti dichiarazioni riguardanti imputati, Gino Rosa, 41 anni, difeso dall’avvocato Giovanni Favaccio, in atto ancora recluso, Claudio Verdelli, 22 anni, difeso dall’avvocato Carmelo Scarso, che ha l’obbligo di firma(coinvolto anche Marco Garofalo, 28 anni, la cui posizione e’ stata stralciata), ritenuti i componenti della presunta “banda dei video poker”, specializzata nello scasso in bar e locali commerciali dove rubavano il denaro che si trovava all’interno delle slot machine. Il bottino sarebbe stato utilizzato, poi, per acquistare droga a Vittoria, Gela e Catania, per uso personale ma anche per spacciarla a Modica. L’avvocato Favaccio ha contestato al teste una lettera spedita proprio dall’interessato in cui diceva di avere accusato i tre imputati per rabbia a seguito di un diverbio. Al giudice, Lucia De Bernardin, ha spiegato di avere agito in quanto era sotto l’effetto di metadone. Zocco, insomma, rischia che la sua testimonianza sia trasmessa al pubblico ministero per valutare l’ipotesi di reato. In settembre la prossima udienza. Il terzetto è accusato di furto e spaccio di droga. Sarebbe responsabile di almeno sei/sette colpi ai danni di esercizi di Modica e Pozzallo, in particolare presso l’Ultimo Caffè e il Circolo “Il Ponte” di Via Risorgimento, e al Bar-ristorante dello Stadio. L’operazione che li portò in carcere, denominata “Insert coin(inserire moneta)” fu eseguita dalla polizia nel mese di giugno del 2012.

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