Pronti a collaborare su un programma chiaro che la giunta del sindaco Franco Susino renda noto alla città. È il coordinatore del Partito democratico, Armando Cannata, ad intervenire determinando, però, la ”piccata” risposta delle forze di maggioranza che sostengono l’esecutivo. Cannata che critica la nomina degli assessori di giunta, in particolare alla recente notizia della chiamata in squadra di Lina Basilico sottolineando come non si sia trattato di azzeramento, come aveva annunciato il primo cittadino, ma solo di ”rimpasto dell’organo di governo”.
E dice ancora: ”non si può sottovalutare come i settori che sono stati oggetto di avvicendamento, Servizi sociali con Lina Basilico e Bilancio con Sandro Gambuzza, sono già al terzo cambio in giunta in poco più di un anno, segno che negli ambiti ”più critici” per la vita sociale del paese e del corretto funzionamento dell’ente, la gestione da parte di questa amministrazione si è rivelata debole e inadeguata alle attese di tutti – sottolinea il Pd – consapevoli del delicato momento di vita del paese chiediamo che l’amministrazione renda noti piani e programmi che intende attuare per risanare le casse comunali e ridurre il carico di tasse per i cittadini, intervenire con decisione e fermezza nel settore rifiuti e ambiente, assicurare i servizi di assistenza e supporto alle famiglie in difficoltà ed ai giovani e favorire la ripresa dell’economia a Scicli rendendo efficace l’azione amministrativa per favorire l’azione degli imprenditori”. Sul delicato momento per l’ente sciclitano non si lasciano incalzare le forze di maggioranza, Udc, Territorio, Patto per Scicli, Liberi e Concreti dalle quali viene puntualizzato come ”prima di ogni eventuale aumento di tasse verrà tagliata la spesa pubblica dell’ente – dice una nota con la quale si ricorda l’approvazione della rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario che, di fatto, scongiura il dissesto del Comune – non riusciamo a comprendere il motivo di una opposizione così miope, in considerazione che l’approvazione dell’atto deliberativo in questione non ha di fatto aumentato nè Imu, né Irpef, né altro ma era solamente un atto dovuto e previsto dalla legge, da sottoporre con immediatezza alla Corte dei conti ed al ministero dell’Interno, per non incorrere in sanzioni pesanti, quali il dissesto finanziario. Siamo convinti, infatti, che la politica, quando chiamata a prendere decisioni importanti per la vita della comunità, debba assumersi le proprie responsabilità e quando si parla dell’ interesse generale di una collettività, non possono esistere steccati ideologici e pregiudiziali di alcun genere”.