“LA STORIA INFINITA”. La Cisl propone l’accorpamento alla Regione delle funzioni delle Province

palazzo della provinciaStoria infinita quella delle Province Siciliane. Che fine faranno dirigenti e impiegati delle Province Siciliane? La Cisl fa una proposta concreta per il riassorbimento del personale che si concretizza in quattro articoli , dal momento che le province con la riorganizzazione congressuale conclusa a marzo sono passati da 9 a 5 strutture in Sicilia che accorpano, ad esempio, Palermo con Trapani, Agrigento con Caltanissetta ed Enna, e Siracusa con Ragusa. “ Ecco la proposta Cisl nei quattro semplici articoli: Art. 1 Tutti gli Enti denominati Province Regionali di cui alla L.R. 6.03.1986 n.9, a far data dal giorno 1.01.2014, vengono soppresse in quanto incorporati e fusi con la Regione Siciliana. Art. 2 Le attribuzioni, il patrimonio ed il personale delle Province Regionali vengono assorbite, dalla Regione Siciliana che potrà destinarli agli esistenti Dipartimenti e/o creare un nuovo “Dipartimento Territoriale”. Art. 3 Il personale in servizio presso le Province regionali, a far data dal giorno 1.01.2014, passa alla Regione Sicilia con la guarentigia della conservazione della sede e della posizione giuridica ed economica maturata al 31.12.2012. L’Assessore regionale per le autonomie locali e la funzione pubblica, con proprio decreto, provvede a trasferire il personale, giusto il precedente comma 1. Art. 4 La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione.
La Regione acquisisce le province con oneri e onori. “La nuova struttura – si legge nella relazione che accompagna il ddl di parte sindacale – verrà ad essere più fluida e, soprattutto, più veloce nel dare risposte e servizi ai cittadini ed alla imprese in quanto abolite le “doppie competenze” si istituiranno “uffici unici” che accorpano professionalità (non solo categorie e profili professionali uguali ma anche, e soprattutto, competenze) e mezzi per cui il cittadino potrà recarsi in un solo ed unico ufficio per richiedere il servizio che gli abbisogna (autorizzazione, concessione, documentazione) e non dovrà peregrinare più da un ufficio all’altro per avere quanto richiesto. Tale riorganizzazione consentirà sempre più al cittadino di rendersi conto che l’Ente pubblico è al suo servizio e non già un ostacolo e/o “un irto scoglio da superare”.”

In breve, un unico dipartimento della Regione siciliana suddiviso in 9 uffici territoriali sulla falsa riga di quanto avviene nello Stato con le prefetture che sono, gli uffici territoriali del governo.

nella foto il Palazzo della Provincia Regionale di Ragusa

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