SALVATI 2 NAUFRAGHI DISPERSI IN MARE DOPO L’IMPROVVISO AFFONDAMENTO DEL NATANTE DA DIPORTO

imageNello scorso pomeriggio, alle 16,55 circa, la Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Pozzallo ha ricevuto una segnalazione della presunta scomparsa in mare di due uomini, entrambi di circa 70 anni d’età, residenti nella Provincia iblea, usciti in mare alle 8,30 della mattina dal porticciolo turistico di Punta Secca, a bordo di un natante da diporto lungo 6,5 mt., dotato di motore fuoribordo di circa 150 cavalli, per effettuare una battuta di pesca sportiva a circa 7-8 miglia a sud del suddetto porticciolo e non ancora rientrati a terra. Immediatamente, alla prima notizia ricevuta, sono state impiegate e direttamente coordinate da questa Autorità Marittima, per le ricerche in mare, le dipendenti motovedette CP 304, CP 2113 e battello veloce GC A07, partite dal porto di Pozzallo, unitamente a due gommoni messi a disposizione dai volontari della Protezione civile presenti nel porto turistico di Marina di Ragusa.

Contestualmente, veniva richiesta l’emanazione, con procedura d’urgenza, di un “Avviso ai naviganti” alla Stazione radio costiera di Augusta, per informare tutte le unità in navigazione nell’area della ricerca di collaborare con questa Autorità Marittima per le attività di ricerca e soccorso svolte ed infine, veniva impiegato anche un velivolo della Guardia Costiera tipo ATR 42, partito da Catania per effettuare delle ricerche aeree delle due presunte persone disperse.

A seguito dell’attività di coordinamento e direzione delle ricerche nonché dell’impiego di tutte le unità navali ed aeree utilizzate, a cui venivano subito assegnati precisi e specifici settori di mare da perlustrare, sia lungo costa che al largo, alle ore 19:55, uno dei gommoni condotti dai volontari del Gruppo della Protezione civile, partito dal porto di Marina di Ragusa, riusciva, direttamente coordinato da questa Autorità Marittima, ad individuare, soccorrere e trasportare a terra i due naufraghi presenti in mare a circa 8 miglia a sud-ovest del porto turistico di Marina di Ragusa.
Gli stessi infatti, dopo che la loro unità era definitivamente affondata, per cause ancora in corso di accertamento, avevano subito indossato i giubbotti di salvataggio di bordo, rimanendo in mare alla deriva ed in balia delle correnti, che li avevano poi trascinati nel punto del ritrovamento, a circa 8 miglia a sud-ovest del porto turistico di Marina di Ragusa.

Anche in questo caso, l’intervento di soccorso prestato rappresenta l’occasione per ricordare a tutti i diportisti, prima di uscire in mare, di controllare attentamente e meticolosamente lo scafo, eventuali prese a mare nonché tutte le dotazioni, testando altresì, il corretto funzionamento delle attrezzature e degli apparecchi installati a bordo dell’unità, proprio per evitare improvvise od inaspettate avarie nel corso della navigazione, che, in caso di maltempo, potrebbero anche comportare seri pericoli per la sicurezza del mezzo nautico condotto e delle persone imbarcate.

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