Criticità sociali, lavorative ed economiche sono state tracciate dalla UST Cisl Ragusa Siracusa

segreteria ust cisl rg sr“Salvaguardare il modello Ragusa passando dalla difesa di tutti i posti di lavoro e rilanciare il ruolo del territorio in un’area vasta più attrattiva per gli investitori. Da settembre, in mancanza di risposte e azioni concrete del governo regionale e della classe politica locale, avvieremo una serie di iniziative per bombardare quotidianamente i politici e richiamarli alle proprie responsabilità. Qui sembra che stia prendendo piede la politica degli annunci: questa provincia esige dei fatti.” Questo il messaggio lanciato dal segretario generale della UST Cisl Ragusa Siracusa, Paolo Sanzaro, che, questa mattina nella sede di piazza Ancione, insieme ai componenti della segreteria Cettina Raniolo, Giovanni Fracanzino e Antonio Bruno, ha tracciato il report sulle criticità sociali, del lavoro e dell’economia della provincia.
“I numeri sono purtroppo impietosi – ha esordito Sanzaro – e le problematiche che, in settori diversi, hanno colpito aziende storiche o eccellenze consolidate, non possono lasciarci indifferenti. La messa in liquidazione della ditta Ancione, i problemi della Metra, il rischio economico per i comuni di Modica, Pozzallo e Ispica, i villaggi turistici e, purtroppo, molto altro, rappresentano la cartina di tornasole di un momento critico che sta mettendo in discussione quel modello Ragusa, simbolo di dinamismo, innovazione e sviluppo.”
Paolo Sanzaro ha sciorinato, quindi, i dati dei singoli settori.
Disoccupazione: Il dato generale raggiunge ormai il 20 per cento ed è distribuito equamente su tutto il territorio provinciale. Abbiamo dei picchi preoccupanti a Monterosso Almo e Giarratana dove superiamo il 27 per cento.
Crisi edile: Nell’ultimo anno il settore edile ha subito una emorragia di oltre 1200 posti. La crisi del comparto è comune alla vicina Siracusa e alcune soluzioni potrebbero venire da opere infrastrutturali che coinvolgono le due province. Penso alla Siracusa-Gela, con i lotti 6,7 e 8 Rosolini-Modica andati recentemente in gara, e alla Catania-Ragusa. Un appello, inoltre, a tutte le stazioni appaltanti potenzialmente in grado di avviare anche piccoli cantieri in provincia per dare ossigeno al settore. Naturalmente esprimiamo forte preoccupazione anche per il dato del sommerso che incide notevolmente. Chiediamo maggiori controlli, anche incrociati, per fare in modo che le Dichiarazioni inizio lavori rilasciate dai Comuni possano trovare riscontro nelle registrazioni avviate dalla Cassa Edile.
Infrastrutture: Una provincia lega il proprio sviluppo anche alla rete di infrastrutture presenti. La provincia di Ragusa, insieme ad una rete viaria interna moderna ed efficiente, in grado di facilitare anche gli spostamenti per i turisti, deve essere competitiva. Ecco perché chiediamo il rispetto dei tempi della realizzazione degli ulteriori lotti della Siracusa-Gela e lo sblocco della Catania-Ragusa che, pur inserita nel decreto del Governo, sembra ancora avvolta dalle nebbie.

Aeroporto Comiso: La messa a regime dell’aeroporto di Comiso, è stata salutata da tutti noi con grande soddisfazione. Lo scalo del sud-est può veramente rappresentare un ulteriore tassello per lo sviluppo economico della provincia, assicurando l’arrivo diretto dei visitatori che scelgono questa parte di Sicilia. È un ulteriore motivo di occupazione, diretta e per l’indotto, e questo vogliamo che rientri in una seria programmazione di ottimizzazione di tutti i servizi passando anche da un confronto aperto con le parti sociali.
Turismo: A godere dei vantaggi di un aeroporto provinciale dovrebbe essere soprattutto il turismo. Il condizionale è d’obbligo vista la non felice coincidenza della chiusura dei tre grandi villaggi turistici presenti. Non vorremmo, adesso, vivere il paradosso di avere i voli diretti per il ragusano e avere meno da offrire ai visitatori. Sappiamo che uno di questi villaggi è ormai prossimo alla riapertura, ma chiediamo di velocizzare tutti gli iter giudiziari e amministrativi per accertare al più presto i fatti e arrivare alla riapertura di tutte le strutture che, vorrei ricordare, assicurano il lavoro ad oltre 400 persone. È una fetta di economia importante che vogliamo salvaguardare e difendere.
Il ragusano, con le sue bellezze, il mare, il barocco, i riconoscimenti dell’Unesco, è una realtà presente e viva. Ha bisogno di essere difesa per conservare quel primato che la laboriosità di tanta gente è riuscita a far guadagnare. Se riusciamo a promuovere il territorio anche grazie ad una rete di infrastrutture, aeroporto, porti di Pozzallo e Scoglitti, autostrade, ritengo che la provincia di Ragusa può aspirare ad una ripresa veloce.
Agricoltura: Il settore è tra quelli trainanti dell’economia provinciale. In agricoltura abbiamo circa 27 mila persone impegnate e la crisi si sente in modo particolare. Sono diminuite le giornate di lavoro e questo incide anche sulla quota di disoccupazione che gli stessi lavoratori percepiscono nei momenti di fermo. Nel settore forestale, dove sono impegnati circa 1400 operai, apprezziamo la programmazione dell’Azienda, che è riuscita a far approvare diversi progetti e garantire maggiori giornate di lavoro ma chiediamo un ulteriore sforzo per assicurare il massimo delle giornate consentite.
CoRFiLaC (Consorzio Ricerca Filiera Lattiero-Casearia): Prendendo a prestito le parole del nostro segretario generale, Maurizio Bernava, e riferite alla “approssimazione che regna a Palazzo d’Orleans”, possiamo sicuramente dire che, nel caso del CoRFiLaC, il presidente Crocetta ha preso un abbaglio. Si tratta di un centro di eccellenza che, dal 1996, con i suoi studi e le professionalità, ha creato una rete di distribuzione e di promozione dei prodotti locali non indifferente. Mettere in discussione questo centro, i suoi lavoratori, significa essere lontani dal territorio e dalle eccellenze siciliane. Siamo convinti di poter inserire la difesa del CoRFiLaC tra le priorità territoriali.
Consorzio universitario: Il Consorzio universitario della provincia di Ragusa è un patrimonio da salvaguardare. Per tutte le 31 persone occupate e per il valore culturale che assicura ad un territorio ricco di storia. Ragusa merita l’università e questo deve comprenderlo la classe politica

che, al di là della crisi economica, deve inserire l’ateneo tra le priorità della programmazione. Della vicenda si è occupato anche Sua Eccellenza il Prefetto e ancora oggi torniamo a ribadire che gli enti associati devono fare ulteriori sforzi per garantire l’attività universitaria, il nuovo anno accademico ed i contatti con nuovi partner, anche privati, per rafforzare una istituzione che questo territorio non può perdere o mettere in discussione.
Formazione professionale: È di ieri, purtroppo, la notizia del suicidio di un uomo, dipendente di un centro di formazione a Palermo. Non vogliamo sfruttare l’onda emotiva e attendiamo di conoscere maggiori dettagli su questa tragica vicenda. Resta innegabile, però, il disagio, il dramma, che sta investendo questo settore in Sicilia. I tantissimi lavoratori che, in tutti questi anni, sono riusciti a garantire una formazione seria e puntuale, meritano una considerazione e attenzione immediata da parte del Governo regionale. In questa provincia sono un centinaio i lavoratori interessati e anche per loro ci rivolgiamo al presidente Crocetta e all’assessore perché vengano garantiti in maniera seria e responsabile.
Area vasta: Quanto detto deve, comunque, essere inserito in un contesto più ampio. La concorrenza di altre realtà geografiche, le distanze che paghiamo, devono essere superate facendo sistema con i territori vicini. Questo può essere un vantaggio per accedere ai finanziamenti europei e diventare maggiormente attrattivi per i grandi investitori stranieri. Dobbiamo guardare ad altre grandi realtà di mercato per concorrere al nuovo sviluppo e farci trovare pronti in ambito europeo e, ancor di più, internazionale.
Recupero territorio e coste: C’è la necessità di recuperare anche il nostro territorio e le coste. La politica e chi programma, devono partire dal concetto che questo è il nostro autentico patrimonio. Anche tutte le istituzioni presenti e competenti – mi riferisco all’Arpa, all’Asp e ai Comuni – devono avviare una stagione di grande collaborazione, superando ritardi burocratici e lentezze che possono costare anche posti di lavoro. I campionamenti delle acque e del suolo devono essere garantiti costantemente per evitare, come avvenuto nei casi dei villaggi turistici che ho citato prima, problemi seri.
Pensionati: Una fascia sociale che merita, più di ogni altra la nostra attenzione e quella di chi amministra, è quella degli anziani e, quindi, dei pensionati. Il territorio deve essere in grado di assicurare e fornire servizi adeguati per un’assistenza puntuale e moderna. Come sindacato stiamo cercando di essere presenti in ogni zona della provincia ma, naturalmente, alcuni problemi devono essere risolti dalla classe politico-amministrativa. Ci sono necessità urgenti che, all’interno di un piano territoriale di assistenza, possono trovare soluzioni.

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