“Se il peschereccio La Madonnina si trovava in acque maltesi e perché sarà ovviamente presto chiarito. Ma una cosa per noi è chiara fin da adesso: i pescatori sono lavoratori e padri di famiglia, non terroristi di Al Qaeda o pirati somali”. Federcoopesca Sicilia (che è la più grande tra le federazioni che organizzano e rappresentano le cooperative tra pescatori) commenta in questi termini la notizia del quarto sequestro in pochi giorni di una barca della marineria ragusana.
“Noi siamo contro i bracconieri del mare e, insieme con i nostri pescatori, ci siamo sempre battuti per il rispetto delle regole e della legalità, che garantiscono sia il lavoro dei pescatori sia la risorsa mare. Ma non possiamo più tollerare i metodi usati nel recente passato dai militari maltesi – ci riferiamo essenzialmente al sequestro dei motopesca Eolo e Zeus, della marineria di Scoglitti e Sparviero della marineria portopalese – fatti di abbordaggi e mitra spianati. Non possiamo e non vogliamo aspettare che ci scappi il morto, dal momento che notoriamente il nervosismo e i mitra spianati non sono un buon sodalizio. La misura ci pare ormai colma. E ci pare ormai urgente che si rivedano e attualizzino gli accordi bilaterali già esistenti, forse un po’ troppo sbilanciati – come da tempo denunciano i nostri pescatori – a favore dei pescatori maltesi”. Federcoopesca Sicilia esprime infine ”vicinanza e solidarietà” ai quattro pescatori di Scoglitti che si trovano in viaggio verso La Valletta su una vedetta maltese e all’intera marineria ragusana, assicurando loro il massimo dell’impegno per la pronta risoluzione del loro caso e perché incidenti simili non si ripetano, attivando tutti i canali politici e tecnici disponibili.
Analoga solidarietà e vicinanza ai quattro pescatori e alle loro famiglie arriva dal presidente provinciale Confcooperative Ragusa, Gianni Gulino. “Ci sembra una vicenda che merita la massima attenzione – dice – e, per quanto rientra nelle nostre competenze e possibilità, faremo il possibile al fine di chiarire quello che sta accadendo. Riteniamo che attraverso il dialogo, l’interlocuzione diretta, si possa arrivare a definire una volta per tutte una situazione che rischia di sfuggire di mano. Noi siamo perché possa essere determinata con la massima chiarezza una vicenda che non può non destare grave preoccupazione in tutti gli operatori del settore e in tutti i rappresentanti delle istituzioni locali e regionali”.
FEDECOOPESCA DOPO IL SEQUESTRO DEL PESCHERECCIO “LA MADONNINA” A SCOGLITTI. “I PESCATORI SONO PADRI DI FAMIGLIA E LAVORATORI, NON TERRORISTI”
- Agosto 1, 2013
- 4:52 pm
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