Modica, i genitori del ragazzino caduto in un lucernario scrivono una lettera

scuola poidomani“Scriviamo queste parole in un momento particolare. Desideriamo ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per noi e soprattutto per Stefano, sia con le preghiere che economicamente. Non è facile trovare le parole giuste per esprimere la nostra gratitudine a tutti coloro che sono stati partecipi di quanto è accaduto alla nostra famiglia e a chi è riuscito a immedesimarsi in una situazione del genere, così drammatica”. Sono parole dei genitori del piccolo Stefano B., il tredicenne modicano che lotta contro la morte un centro chirurgico specializzato di Rimini a causa di una caduta i primi giorni dello scorso mese di marzo da un lucernario dell’immobile scolastico in costruzione di Via Emanuele Sulsenti a Modica mentre giocava con altri due coetanei, e per il quale in città si è aperta una gara di solidarietà con l’amministrazione comunale che lo scorso 25 giugno ha aperto un apposito conto bancario. “Noi preghiamo anche per voi – dicono in una lettera i genitori – affinché Dio vi aiuti per ogni cosa, la famiglia, il lavoro, ma soprattutto la salute. Vi sentiamo molto vicini e vi esortiamo a continuare a pregare per noi, abbiamo bisogno di andare avanti. Vi auguriamo una vita serena e vogliamo dire a tutti voi genitori: godetevi i vostri figli minuto per minuto. Abbracciateli da parte nostra infinitamente”. A fine marzo si era reso necessario l’intervento chirurgico per la ricomposizione della frattura del bacino. Gli ortopetici avevano ritenuto utile intervenire per evitare che la frattura stessa si calcificasse. Prima ancora era stato operato due volte per l’asportazione di un ossicino della teca cranica che stava peggiorando la situazione(effettuato senza certezza di salvargli la vita)e per la riduzione di un ematoma alla testa. L’area dove si è verificato il sinistro è sottoposta a sequestro. Erano tre ragazzini quel giorno ad essere entrati all’interno dell’area recintata per curiosare. Sarebbero saliti fino al tetto dell’immobile in costruzione, poi Stefano sarebbe sprofondato dal lucernario facendo un volo di circa otto metri.

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