Modica, Casa don Puglisi. La gioia condivisa … iniziative di condivisione e serata di fraternità alla fattoria don Tonino Bello

casa don puglisiAnche l’estate è un tempo di carità: non solo perché i Centri di aiuto delle parrocchie e il Centro di ascolto restano aperti e continuano a sostenere, orientare, dare una mano; ma anche perché si sperimentano vacanze diverse, in cui ci si mette insieme condividendo con chi fa più fatica e si sperimenta una gioia vera e bella. In questi mesi ci sono stati la vacanza con gli anziani, le attività a mare dei Piccoli fratelli, le serate a Crisci ranni ed è in corso – fino all’8 agosto – la vacanza della Casa don Puglisi nella fattoria didattica don Tonino Bello. Sabato 3 agosto in particolare è stata una grande serata di festa che ha visto insieme varie realtà operanti nel territorio del Val di Noto. Si è anzitutto celebrata l’eucaristia, presieduta da don Corrado Lorefice che – commendando il Vangelo del giorno – ha ricordato quanta tristezza c’è il chi vive il monologo del pensare solo a se stessi e alla fine, quando la vita finisce, si trova con nulla e nel nulla; e invece quanta pienezza di vita c’è in chi, vivendo da “uomo nuovo”, da uomo risorto, vivendo per e con gli altri, avvia un dialogo che si fa banchetto di condivisione dei doni che vengono da Dio. E la testimonianza di Maria Grazia Modica e Fabio Sammito, che sono stati da Lampedusa in occasione della visita di papa Francesco, ha ricordato quanto sia bello lo stile semplice e intensamente partecipe con cui il vescovo di Roma ha voluto incontrare immigrati e gente di Lampedusa per dire a tutti che nessuno può essere escluso e che la vera felicità è quella condivisa. E questo messaggio hanno continuato a darlo amici di Avola, impegnati con l’associazione “La società dell’allegria” e la cooperativa “Tutto a metà”, nelle periferie, accanto a bambini in quartieri difficili, e nel progetto di una comunità di accoglienza, volendo costruire un grande “noi inclusivo”. E ancora il messaggio è risuonato nella presenza delle famiglie, aperte all’accoglienza di bambini che nessuno vuole, della comunità papa Giovanni provenienti da Scicli man anche da Forli, con l’interessante esperienza dell’adozione dei nonni. E poi ancora da Modica, da Pachino, da Ragusa altri amici impegnati in varie realtà di volontariato per ritrovarsi nella festa – proseguita con un’agape fraterna – e quindi poi, dopo l’estate, riprendere attività ordinarie e presenza nella città nella consapevolezza – come amava dire don Pino Puglisi – che “se ognuno di noi fa qualcosa, allora si può fare molto” e che quello che si fa forse “è un segno che, certo può cambiare il mondo, può tuttavia orientare, offrire un senso alla vita e alla città e dire come la vera felicità e il bene sono possibili”.

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